E’ dal 2003 che l’Iran sta lavorando seriamente ad un programma nucleare e da quel periodo non ho mai smesso di denunciare pubblicamente il pericolo gravissimo che ne potrebbe conseguire. L’ho scritto in tutte le salse e a tutti i giornali italiani. Ad intermittenza apprendiamo notizie di infastidita preoccupazione dell’Onu e blande promesse di reazioni internazionali. Si è sentito parlare spessissimo di risoluzioni dell’Onu, che non hanno cavato un ragno dal buco. Ora, in questi giorni, sale l’asticella del rischio nucleare dopo che Mahmoud Ahmadinejad ha fatto trasferire i suoi ordigni in un bunker, confermando che non arretrerà di un centimetro dal suo progetto.
Ricordiamoci che Ahmadinejad, che non mi sembra un bravo ragazzo, vorrebbe cancellare Israele dalla mappa del mondo. Ebbene a costui è stato permesso più volte di parlare al microfono della sede Onu di New York. Io non lo avrei nemmeno fatto entrare in America e loro lo accolgono come oratore… una follia globale.
Questi eventi tragici confermano quel che ho sempre sostenuto: che l’Onu è un baraccone costosissimo quanto inutile e che le risoluzioni sono paragonabili ad una contravvenzione per divieto di sosta. La mia opinione è durissima e drammatico è assistere inermi a come Europa e Usa sottovalutano il problema. Nessuno pensa a cosa succederebbe se l’Iran sganciasse un’atomica su Telaviv? Non pensiamo solo a cacciare Berlusconi o alle risatine della Merkel e di Sarkozy. Non riempiamo i giornali di bunga bunga, di Lele Mora o di grande fratello o di campionato di calcio. Informiamo il mondo sulle cose serie, quelle che possono annientare milioni di vite umane solo con un pazzo che preme un bottone.
Discussione su questo articolo