Maurizio Belpietro, direttore di Libero, intervistato al Tg4 di Emilio Fede: "A quanto pare ci sono intercettazioni e intercettazioni. Oggi sono stato iscritto nel registro degli indagati per avere pubblicato delle intercettazioni ormai sei anni fa, che riguardavano Piero Fassino e Giovanni Consorte", intercettazioni che hanno a che vedere con il famoso caso Unipol. "Alcune intercettazioni evidentemente non vanno pubblicate, altre invece sì. A questo punto si tratta di decidere quali si possono pubblicare e quali no, così almeno è chiaro per tutti".
Il vero problema, secondo Belpietro, è che conversazioni che dovrebbero restare private vengono rese pubbliche: "Purtroppo prima di ogni verifica, arrivano le trascrizioni sia delle intercettazioni che degli interrogatori. Credo che in un paese normale se ci sono accuse le si verifica, e poi in un processo si decide chi ha torto e chi ha ragione. E’ davvero sorprendente che certe conversazioni vengano date in pasto al pubblico".
Proprio sull’argomento intercettazioni aprirà domani il quotidiano Libero: "Il titolo di domani – annuncia il direttore – sarà dedicato alle intercettazioni, all’accerchiamento che proprio grazie alle intercettazioni viene realizzato nei confronti del presidente del Consiglio".
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