Circa 1.000 ettari di macchia mediterranea in fumo a cavallo tra Ottana e Bolotona, in provincia di Nuoro; 700-800 ettari nel territorio di San Teodoro, in Gallura: e’ questa una prima stima dei danni della giornata di fuoco che ieri ha provocato il panico nel centro-nord Sardegna, costringendo almeno 800 persone, tra residenti e turisti, ad abbandonare case e spiagge minacciate dalle fiamme. Un bilancio reso ancora piu’ pesante dai cinque feriti rimasti ustionati mentre tentavano di arginare l’avanzata degli incendi.
Durante la notte sono stati trasferiti a Sassari, al Centro grandi ustioni, un operaio di Budoni e un volontario della Protezione civile di Olbia, rimasti feriti nell’esplosione di un container a Badualga, mentre rimane ancora in Rianimazione, in prognosi riservata, il responsabile della Protezione civile di Olbia, Giuseppe Budroni. Tre Canadair schierati in Sardegna hanno operato sino al primo pomeriggio per la bonifica delle campagne di San Teodoro.
‘Nonostante i limitati mezzi che avevamo a disposizione, siamo stati in grado di evacuare le persone senza grosse difficolta’ – ricostruisce il sindaco di San Teodoro, Tonino Meloni, che ha fatto il punto della situazione in un vertice convocato in Municipio – e ad allestire un centro di raccolta in grado di prestare assistenza ai turisti e alla popolazione evacuata. Da una prima ricognizione – aggiunge – sembra che il fuoco non abbia distrutto alcuna abitazione, anche se le fiamme hanno lambito i giardini di diverse villette e alberghi’. Pronta la richiesta di dichiarazione dello stato di crisi per il comune gallurese, appoggiata anche dalla Provincia di Olbia e Tempio.
Coda velonosa di polemiche per l’intervento dei Canadair, ritenuto tardivo dagli amministratori locali. ‘Se uno dei Canadair non si fosse guastato e gli altri due di Olbia fossero venuti direttamente a San Teodoro, l’incendio – sottolinea il sindaco Meloni – non si sarebbe esteso cosi’ tanto’. Punta il dito contro l’organizzazione della Protezione civile anche il deputato del Pd Giulio Calvisi che ha presentato un’interrogazione urgente chiedendo al Governo di riferire in Parlamento. Replica la Protezione civile: ‘Il sistema di gestione e coordinamento potra’ sempre essere migliorato, ma fino a oggi sono sempre stati messi in campo tutti i velivoli a disposizione perche’ l’obiettivo di tutti nella lotta agli incendi boschivi e’ quello di preservare l’intero patrimonio italiano, di cui quello sardo e’ una parte’. E il presidente della Provincia gallurese, Fedele Sanciu, ha annunciato che il capo della Protezione civile Franco Gabrielli ha assicurato la sua presenza in Gallura mercoledi’ 18 per un sopralluogo sulle aree devastate dalle fiamme.
L’emergenza oggi si e’ spostata nel Sud Sardegna, con roghi che hanno raggiunto i giardini di alcune abitazioni nel Sulcis e l’aeroporto militare di Decimomannu (Cagliari). Secondo le stime del Corpo Forestale dello Stato la piaga degli incendi e’ una costante in crescita nel nostro Paese. Il numero complessivo dei roghi che hanno interessato l’Italia dall’inizio dell’anno e’ aumentato del 76% rispetto al 2011, con una crescita del 57% della superficie totale bruciata.
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