Si apre la strada ad una nuova regolarizzazione di immigrati. Lo prevede un decreto legislativo approvato oggi dal Consiglio dei ministri che introduce pene piu’ severe per i datori di lavoro che impiegano stranieri irregolari, nonche’ la possibilita’ di ottenere un permesso di soggiorno per coloro che denunciano uno sfruttamento grave.
Il provvedimento, recependo la normativa comunitaria in materia, prevede che chi e’ stato condannato per aver dato lavoro ad un immigrato senza permesso si vedra’ revocato il nulla osta al lavoro e dovra’ pagare una multa pari al costo medio del rimpatrio del lavoratore straniero assunto illegalmente. Pene aumentate di un terzo, poi, se i lavoratori impiegati sono piu’ di tre, se sono minori di 16 anni e sono sono sottoposti a condizioni lavorative di grave sfruttamento.
In questi casi e’ rilasciato il permesso di soggiorno della durata di sei mesi, con possibilita’ di rinnovo per un anno o piu’, per lo straniero che ‘abbia presentato denuncia e cooperi nel procedimento penale instaurato nei confronti del datore di lavoro’.
L’apertura ad una nuova regolarizzazione arriva dal suggerimento, chiesto dalle commissioni di Camera e Senato, di concedere – come auspicato dal ministro per la Cooperazione, Andrea Riccardi nei casi di ‘ravvedimento oneroso’ – una fase transitoria entro la quale i datori di lavoro possano volontariamente adeguarsi alla nuova normativa ed evitare cosi’ le sanzioni piu’ gravi, dichiarando il rapporto di lavoro irregolare con l’onere dei pagamenti retributivi, contributi e fiscali pari ad almeno tre mesi ed il pagamento di un contributo di mille euro per ciascun lavoratore. Su questo i tecnici dei ministeri stanno pero’ limando il testo definitivo che ancora non e’ stato licenziato.
‘Siamo di fronte – esulta Filippo Miraglia, responsabile nazionale per l’immigrazione Arci – a strumenti straordinari che pongono fine ad enormi ingiustizie prodotte dall’attuale legislazione in materia di immigrazione. Il provvedimento potrebbe riguardare non meno di 500 mila persone e portare un gettito di circa tre miliardi di euro di contributi previdenziali’.
Forti critiche arrivano dal centrodestra. ‘Non vorremo – sostiene il capogruppo alla Camera del Pd, Maurizio Gasparri – dentro questa norma si celasse una qualche forma di sanatoria, che potrebbe attrarre addirittura ingressi di clandestini nel nostro Paese. Se cosi’ fosse sarebbe una scelta irresponsabile ed inaccettabile’. Il presidente dei deputati della Lega Nord, Gianpaolo Dozzo, dice che se si volesse fare una sanatoria ‘la Lega non dara’ tregua al Governo e gli impedira’ di portare a compimento questa sua scellerata iniziativa’. Soddisfazione, invece, dalle fila del centrosinistra. LIvia Turco (Pd) si augura che ‘questa norma venga accolta dal governo perche’ si tratta di un provvedimento di buon senso, che non ha nulla a che vedere con una sanatoria’. Per Felice Belisario, capogruppo Idv al Senato, e’ ‘una norma di civilta’, saggezza e buonsenso che ristabilisce il principio della legalita’ e combatte la disumana pratica del caporalato’.
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