Gianfranco Fini è intervenuto al convegno su "Lingua, immigrazione e integrazione – Parlarsi, incontrarsi, conoscersi". Il presidente della Camera è tornato così sul tema della cittadinanza: “Per rispondere a una fondamentale esigenza di giustizia e di equita’ si pone la necessita’ di rivedere l’attuale legge sulla cittadinanza, in modo da permettere ai ragazzi nati nel nostro Paese, o che nel nostro Paese hanno compiuto un ciclo di studi, di diventare cittadini prima di raggiungere la maggiore eta’. E’ necessario farlo affinche’ la condizione giuridica di quella che e’ stata definita la ‘generazione Balotelli’ corrisponda al sentimento del suo cuore".
Per la terza carica dello Stato "questi giovani nuovi italiani" non devono trascorrere "gli anni cruciali della loro formazione umana e civile nella condizione degli stranieri o, in qualche caso, degli emarginati, dei diversi".
Fini è convinto che sia "cruciale l’importanza della lingua nei processi d’integrazione dimostrata anche e soprattutto dagli immigrati di seconda generazione, in particolare dai ragazzi e dai bambini nati in Italia da genitori stranieri che frequentano le nostre scuole e che condividono le stesse aspirazioni, gli stessi interessi e gli stessi sogni dei loro coetanei di origine italiana. Questi bambini e questi ragazzi si sentono legittimamente italiani – ha sottolineato Fini – e rappresentano una nuova e importante risorsa per il nostro Paese che deve essere valorizzata. In conclusione, la lingua e’ uno dei migliori e piu’ efficaci strumenti dell’esperienza interculturale. E’ il veicolo per camminare insieme e per costruire un’Italia che sia nuova, piu’ libera, piu’ dinamica, piu’ fiduciosa nel futuro".
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