Pranzo a palazzo Chigi con la cancelliera Angela Merkel per il presidente del Consiglio, Matteo Renzi. Poi conferenza stampa, con la spilletta dell’Alfa Romeo sulla giacca del premier, che ha voluto così promuovere uno dei simboli del made in Italy. Poco ore prima, presentando nel cortile di Palazzo Chigi la nuova Giulia, insieme ai vertici Fca Sergio Marchionne e John Elkan, Matteo Renzi aveva benedetto la nuova auto come "un messaggio di ripartenza dell’italian style".
Durante la conferenza stampa, Renzi ha risposto ad una domanda sulla definizione di ‘scafisti di stato’ usata dal capo dell’Fpo, l’ultradestra austriaca, Heinz-Christian Strache, nei confronti di Renzi e Merkel: "Non entro nella campagna elettorale austriaca e non replico dal punto di vista politico. Chi ha visto i bambini morti nelle stive delle navi nel Mediterraneo, chi ha visto partorire sulle navi della Guardia Costiera italiana sa che sentirsi dare degli scafisti e’ una frase vergognosa".
"I numeri in questo momento dell’arrivo in Italia di migranti dalla Libia non sono molto diversi dallo scorso anno – ha ricordato il capo del governo italiano -. A ieri erano circa 26.000 profughi, mille in piu’ rispetto all’anno scorso. Se consideriamo che nel 2015 noi abbiamo avuto meno migranti e profughi del 2014, capite che non c’e’ un’emergenza. La Germania ha dovuto sopportare un’emergenza di piu’ di un milione di persone nel 2015".
Detto questo, l’Italia non può essere lasciata sola ad affrontare la questione migranti. Un concetto sottolineato anche da Merkel: l’Unione europea "non puo’ lasciare l’Italia da sola" alle prese con la questione delle migrazioni e deve continuare a discutere della ripartizione degli oneri della crisi.
Il bilaterale Italia – Germania è stata un’occasione per discutere delle "sfide internazionali" e di rapporti bilaterali "molto stretti", in particolare nell’ottica della prossima presidenza italiana del G7 e della presidenza tedesca del G20. Il problema dei migranti, tuttavia, e’ stato al centro dell’incontro. La questione non e’ infatti "una sfida di Grecia, Germania o Italia", ma "riguarda il futuro di tutta l’Europa".
Secondo Renzi "i destini italiano e tedesco stanno insieme e devono provare a vincere insieme al di là dei falsi stereotipi e dei luoghi comuni. Invece, vinciamo o perdiamo insieme questa è la vera realtà del rapporto tra i due Paesi".
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