La Borsa cinese affonda, trascinandosi dietro le principali piazze mondiali e presentando ai paperoni d’Asia e non un ‘conto’ stellare. Il crollo non risparmia neanche Alibaba, il gigante dell’e-commerce quotato a Wall Street: l’ondata di vendite ha fatto scendere i titoli, per la prima volta, sotto i 68 dollari del prezzo dell’ipo. Da qui l’invito dell’amministratore delegato, Daniel Zhang, ai dipendenti: ”Dimenticatevi dei prezzi delle azioni, concentratevi sul lavoro”. Alibaba, protagonista della maggiore quotazione in Borsa della storia, e’ scesa fino a 58,14 dollari per poi risalire a 65,86 e ora muoversi poco sopra i 68 dollari per azione della quotazione. Un crollo considerati i 119 dollari raggiunti in novembre. La maggior parte dei dipendenti di Alibaba e’ anche azionista e il tonfo rischia di farsi sentire sul morale. Proprio per questo, Zhang ha invitato a non perdere di vista l’obiettivo finale, ”servire i clienti”: questa e’ la ”strada per il successo, per creare valore per i nostri azionisti e per noi stessi”. Alibaba ”sta combattendo una battaglia. Abbiamo 102 anni per vincere la guerra’ afferma Zhang riferendosi alle parole del fondatore di Alibaba, Jack ma, che nei mesi scorsi ha messo in evidenza che Alibaba esistera’ per i prossimi 102 anni. Ma e’ uno dei paperoni travolti dal crollo delle borse: ha perso 545 milioni di dollari. Wang Jianlin, fondatore del gruppo Dalian Wanda e uomo piu’ ricco d’Asia, e il cui patrimonio e’ stato stimato in 40,7 miliardi di dollari, ha perso 3,6 miliardi di dollari nella sola giornata di lunedi’. Perdita stellare anche per Bill Gates, che ha bruciato 3,2 miliardi di dollari e Amancio Ortega, fondatore della catena Zara, che ha visto andare in fumo 1,5 miliardi di dollari.
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