Beppe Grillo vuole davvero liberare la Rai dai partiti? Lo faccia in parlamento con gli atti che contano e con gli strumenti di cui dispone, avendo una considerevole rappresentanza di deputati e senatori. Basta con le invettive e con gli attacchi ai lavoratori dalle piazze degli eventi più popolari per fare la sua audience privata. Dell’importanza di un servizio pubblico radiotelevisivo, anche quando non va al meglio, i cittadini si accorgono quando non ce l’hanno o ne vengono privati, come accaduto in Grecia. E quanto ai "giornalisti morti viventi"’, a Grillo chiediamo rispetto e riflessione, perché per l’esercizio della libera attività di informare tanti sono caduti, ammazzati da terrorismo e mafie (Tobagi, Casalegno, De Mauro Francese, Siani, Spampinato, Fava, Alfano e tanti altri ancora): rispetto per la memoria e attenzione alla convivenza civile.
Su questo e su propositi di riforma, a partire dalla liberazione della Rai dai partiti, operi in Parlamenti e si confronti con i lavoratori e con le forze sociali: la porta del salone conferenze della Fnsi, intitolata a un caduto del giornalismo italiano (Walter Tobagi), e’ aperta. Per confronti e non per monologhi fatti di invettive e doppiezze.
*Segretario Fnsi
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