Alba Dorata, il partito filo-nazista greco, minaccia di uscire dal Parlamento evocando urne anticipate. Ma il governo di Atene replica seccamente e per bocca del suo portavoce esclude qualsiasi ipotesi di elezioni ipotizzando solo, nel caso, nuove consultazioni in quei collegi rimasti ‘orfani’ del loro deputati. "La democrazia non si puo’ ricattare" e anche in caso di uscita dalla maggioranza di Alba Dorata la Grecia non andra’ alle urne, ha fatto sapere Simos Kedikoglou, commentando la minaccia del partito filo-nazista Chrysi Avgi’ (Alba Dorata) che ha ventilato le dimissioni in massa dei suoi 18 deputati. Un duro botta e risposta che rialza la tensione politica ad Atene – con un copione che mai come in queste ore appare familiare ai commentatori italiani – che arriva proprio mentre ad Atene arrivano alle battute finali i negoziati fra governo e troika (Ue, Bce e Fmi) in vista della riunione dell’Ecofin del 15 ottobre che dovrebbe dare il via libera all’assegnazione della tranche da 1,2 miliardi di aiuti alla Grecia.
Proprio domattina, infatti, prima di partire per gli Usa, il premier Antonis Samaras incontrera’ i rappresentanti della troika, i tedeschi Matthias Mors (Ue) e Clauss Masuch (Bce) e il danese Paul Tomsen tornati domenica scorsa ad Atene per verificare l’andamento del piano di risanamento dell’economia. La minaccia delle dimissioni dei deputati di Alba Dorata e’ venuta dal suo leader, Nikos Michaloliakos, "per difendere l’onore del partito" dopo le serrate indagini avviate dalla magistratura sulle attivita’ illegali del gruppo filo-nazista in seguito all’omicidio del rapper antifascista Pavlos Fyssas, ucciso il 17 settembre ad Atene da un militante del partito neo-nazi, il camionista Giorgos Roupakias.
"Se il Paese entrasse in una nuova fase di destabilizzazione non sara’ per colpa di Alba Dorata ma per colpa di coloro che la demonizzano e la colpiscono in modo cosi’ sporco e illegale", ha detto Michaloliakos riferendosi a quella che egli ha definito una "caccia alla streghe" nei confronti degli iscritti e dei simpatizzanti del suo partito. Ma, anche se tutti i deputati di Alba Dorata lasciassero il Parlamento, non ci saranno elezioni anticipate, ha assicurato Kedikoglou il quale non ha pero’ escluso la possibilita’ di consultazioni parziali nei collegi elettorali dei parlamentari dimissionari. "La giustizia fara’ il suo corso e se ci sara’ bisogno di elezioni parziali esse si terranno nei collegi elettorali i cui deputati devono essere sostituiti", ha detto il portavoce.
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