Gianfranco Fini, intervistato durante l’inaugurazione dei Seminari di Libertiamo, a Varese, indica il governo Monti come "un medico cosciente che propina medicine amare perche’ chiamato al capezzale di un malato molto grave". Il presidente della Camera avverte: "Guai se venisse meno il sostegno al Governo Monti nei prossimi mesi". L’Italia era arrivata ad una condizione di assoluta difficoltà, per questo l’attuale esecutivo "sta somministrando alla societa’ italiana una terapia di forte impatto".
L’Italia "aveva tenuto colpevolmente chiusi gli occhi davanti a situazioni che pure erano state denunciate. Se eravamo arrivati a quel punto e’ perche’ la politica non ha avuto il coraggio di tagliare quei nodi gordiani. Non si faceva altro che rimandare, in quel modo la politica aveva abdicato il suo ruolo". Per Fini ora è necessario guardare avanti continuando "a stimolare l’azione del Governo" affinche’ realizzi gli obiettivi che si e’ preposto.
La terza carica dello Stato ha osservato come, fino a questo momento, il Governo Monti sta dimostrando che e’ possibile realizzare delle riforme facendo convergere Pdl, Pd e Terzo Polo, mentre in passato nessuno faceva un passo indietro ed era un’eterna campagna elettorale.
TERRORISMO, MOBILITAZIONE PER SDEGNO E CONDANNA La rivendicazione della Fai per l’attentato ad Adinolfi richiede "il massimo della mobilitazione per esprimere sdegno e condanna". In questi casi "minimizzare non e’ mai una buona medicina. Occorre prendere atto che c’e’ la possibilita’ di qualche rigurgito eversivo".
GRILLO, NON DEMONIZZARE IL MALESSERE Rispondendo ad una domanda su Beppe Grillo e il Movimento 5 Stelle: "L’espressione del malessere non puo’ essere demonizzata. Credo che la reazione piu’ stupida che potrebbe avere la politica e’ dire: rompiamo il termometro". E’ necessario al contrario "cercare di curare la febbre", anche se "mettere in campo azioni che fanno calare la febbre intesa come espressione di dissenso e’ piu’ difficile che dire come tanti che e’ demagogia da strapazzo, un voto inutile, di protesta".
NOZZE GAY, NO MATRIMONIO MA SERVANO NORME SU COPPIE Non vuole sentire la parola matrimonio Gianfranco Fini perche’ si tratta dell’unione tra un uomo e una donna, ma ritiene che serva "maggiore consapevolezza del Parlamento circa l’urgenza di interventi per fare in modo che ci siano norme che regolano il rapporto di coppia a prescindere dal genere del parter". Fini ha sottolineato che la societa’ "deve tutelare la dignita’ della persona e il suo diritto di essere se stessa anche in un rapporto di coppia. La societa’ italiana e’ in ritardo rispetto ad altre. Non abbiamo i cosiddetti pax o dico".
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