Matteo Renzi "non ha rivali, né a destra, né a sinistra. Solo la crisi può batterlo". Così, in una intervista al Quotidiano nazionale, Massimo Cacciari commenta la perdita di cinque punti in un mese per il Pd, secondo l’ultimo sondaggio Demos. Sostiene inoltre che "se il capo della Fiom scendesse in politica, il premier porterebbe dei ceri alla Madonna dalla felicità", "Pier Luigi Bersani e Massimo D’Alema? Ormai sono impresentabili. L’ultima loro occasione sono state le primarie, ma anche lì hanno sbagliato. Almeno potevano coalizzarsi tutti per sostenere Pippo Civati. Ormai la guerra politica è dei giovani". Inoltre sottolinea che "se il centrodestra si aggregasse attorno alla figura di Matteo Salvini configurando una destra lepeniana potrebbe anche arrivare al 15 per cento, ma poi Forza Italia sparirebbe".
Secondo il filosofo "il centrodestra è morto. Silvio Berlusconi ormai è stanco, i suoi delfini, da Gianfranco Fini ad Angelino Alfano l’hanno deluso, perciò è normale che pensi solo a salvare se stesso e la ‘baracca’, cioè le sue aziende. Forse restano vive le idee di destra. Ma anche quelle si stanno trasferendo nel partito di Renzi", E aggiunge: "Per attrarre il 10-15 per cento dei voti azzurri il premier è obbligato ad attaccare la bestia nera comunista". E conclude: "Al premier conviene tirare la corda per altri cinque o sei mesi. Una volta incassati i voti della minoranza sui provvedimenti che gli interessano, la sinistra Pd non esisterà più", Renzi "ha il cinismo e la volontà di potenza che servono a un politico. Però sulle idee deve andare oltre agli 80 euro e al nuovo Senatino…".
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