"Una reazione che non mi è piaciuta affatto. Sull’autonomia della magistratura la riforma è molto vellutata, non ci sono norme ad personam, la responsabilità civile è molto light. Eppure, nonostante questo, il governo è stato considerato colpevole di lesa maestà. Sembra quasi che una parte della magistratura sia nostalgica dello scontro con Berlusconi. Ma tutti devono accettare che non esistono più santuari intoccabili": così il presidente della commissione Affari esteri del Senato Pier Ferdinando Casini, in un’intervista a Repubblica, criticando la posizione dell’Anm sulla riforma della giustizia.
Sulla vicenda politico giudiziaria che sta investendo il Pd in Emilia Romagna: "Succede che i nodi vengono al pettine e la politica deve assumersi la responsabilità di decidere. Altrimenti tanto vale andare alla procura della Repubblica e chiedere a loro il nome del candidato alla presidenza della Regione. Non possiamo accettare l’idea che – dalle candidature alla politica industriale – siano i magistrati a determinare tutto".
"Ci sono i ladri – aggiunge Casini – ma fare di tutta l’erba un fascio serve solo ai banditi che si nascondono nel mucchio. Se il Pd è convinto che quelli siano i candidati giusti per le primarie si assuma la responsabilità di sostenerli. Altrimenti si crea un precedente pericoloso per la democrazia". Renzi "dopo ciò che ha detto a Porta a Porta – aggiunge Casini – voglio sperare che non sia lontano dal mio modo di pensare. Mi sembra sia cosciente del fatto che vada salvaguardato l’equilibrio dei poteri dello Stato".
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