Il Campidoglio dichiara guerra alla giungla di antenne sui tetti di Roma. Impianti spesso pericolosi con fili bianchi penzolanti, vere e proprie ‘liane’ tra le finestre, che macchiano lo skyline della Citta’ Eterna. E in vista del Giubileo la citta’ si prepara ad un vero e proprio ‘lifting’. Da Palazzo Senatorio arriva un milione di euro per portare piu’ decoro tra i palazzi e nel cielo della Capitale.
Al via l’operazione "Tetti e facciate pulite" con la delibera ‘bipartisan’ presentata oggi dalla maggioranza capitolina ed alcuni esponenti dell’opposizione. In arrivo per i romani incentivi per il restyling dell”esterno’ delle loro case: dall’esenzione della Cosap fino ad un bonus economico a fondo perduto per l’installazione di un impianto di ricezione televisivo centralizzato. E per questo nel bilancio 2015, approvato nelle scorse settimane, e’ stato previsto un fondo di un milione di euro che "gia’ a partire dall’apertura dei primi 250 cantieri su scala cittadina, diverra’ rotativo e si autofinanziera’, senza gravare sui contribuenti".
"L’obiettivo e’ incentivare la riqualificazione della citta’ anche in vista del Giubileo – spiega il coordinatore della maggioranza in Campidoglio Fabrizio Panecaldo – A questo progetto stiamo lavorando da un anno e mezzo anche con le opposizioni e credo sara’ il primo atto del consiglio comunale verso il Giubileo. A Roma ci sono un milione e 300mila antenne. Molte sono vecchie, risalgono agli anni ’70. Il nostro obiettivo e’ l’antenna centralizzata su ogni palazzo. Vorremmo mantenere un binomio: rifacimento facciate e tetti puliti con il riordino delle antenne. E per i condomini che faranno richiesta per il rifacimento delle facciate dei palazzi abbiamo previsto l’esenzione dalla tassa di occupazione di suolo pubblico per i ponteggi, la possibilita’ di mettere pubblicita’ sulle impalcature e di avere indietro il 10% degli introiti solitamente destinati al Comune e un contributo a fondo perduto di 4-5mila euro per chi fara’ anche lavori di risparmio energetico e bonifica amianto".
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