“Concordo pienamente nel voler negare ogni tipo di pubblicità sul gioco d’azzardo, ma è solo un buon inizio, difficile sarà cambiare rotta, rivolgendosi più a stimolare il piacere del gioco, l’occupazione, il rispetto dei singoli limiti dei giocatori, ma soprattutto la morale pubblica e non guardando troppo in termini economici, che del resto nel voler considerare profitti e utilità non credo che i cittadini ne escano arricchiti in qualche modo né dal gioco né dai suoi profitti”. Così dichiara in una nota Gegè De Palma, coordinatore MAIE Ticino.
“Gli ultimi dati non sono confortanti, ma l’argomento ha sempre faticato molto per anche solo essere discusso, troppi interessi in gioco, peccato che di gioco gli italiani si stanno lentamente ammalando senza distinzione di età e sesso. Ho verificato personalmente tutti i tipi di scommesse possibili in Italia riscontrando in ognuna di esse la stessa problematica, l’eccesso di mancanza di controllo da parte dello Stato”.
“Il gioco d’azzardo di cui mi occupo da più di venticinque anni è difficile da gestire, ancor di più se a farlo sono persone non in grado di apportare nuove modifiche al sistema e al tipo di gioco proposto: dove poter giocare, fino a quando poter scommettere, chi può accedere ai giochi del monopolio, sono solo alcuni dei quesiti da doversi porre in futuro”.
“Giocando da un euro si può perdere anche fino a 500 euro in poche ore, potendo e volendo alzare i limiti anche di più, in poche ore lo stipendio di una settimana, la pensione, spesso anche il nero proveniente da settori diversi finisce nelle casse dell’erario, questo non va bene, ovviamente troppo rispetto al potere d’acquisto in tasca agli italiani oggi”.
“In assenza totale di una verifica sulla provenienza del denaro scommesso e delle possibilità reali del giocatore si impedisce ogni controllo e ogni forma di assistenza e prevenzione utile e necessaria. Ogni cittadino, su sua richiesta, dovrebbe poter ricevere una tessera magnetica dove vengono tracciati i movimenti, dove un limite massimo di scommessa possibile mensile impedisce al cittadino di superare il limite del divertimento entrando nel vortice del vizio incontrollato”.
“L’assenza di esperienza specifica dei gestori del servizio, la totale assenza di controllo da parte delle Stato, nessuna leva verso l’occupazione, a parità di problematiche dovute al gioco d’azzardo, quanto scoperto mi ha permesso di comprendere quanto sia necessario controllare chi scommette e cosa, chi può scommettere e quanto, quali giochi vanno riformati, quanti eliminati perché incontrollabili.
Meglio sarebbe utilizzare il sistema di controllo magnetico del limite consentito ad ogni cittadino che permetterebbe di limitare i danni del gioco d’azzardo e magari permettere l’apertura di nuovi casinò in tutte le regioni, quindi più occupazione, sicurezza, divertimento, ma prima di tutto proteggere giocatori e cittadini dalla ludopatia, dai rischi dell’usura e dal problema del riciclaggio e dell’evasione. Confido nel Governo del cambiamento – conclude De Palma – perché il gioco d’azzardo così come è regolamentato e gestito in Italia oggi crea più malati che posti di lavoro”.