Il Popolo della Libertà vive giorni di confusione totale. Silvio Berlusconi dopo avere annunciato la propria (ri)discesa in campo, ha fatto una mezza marcia indietro: vuole aspettare ottobre-novembre, per vedere come finisce il processo Ruby e per poter avere in mano i dati di un mega-sondaggio che riguarderà proprio la possibilità di un suo ritorno in prima linea.
Intanto nel PdL è sempre più giallo: non si capisce fino in fondo quali siano le intenzioni del Cavaliere.
Attraverso una nota dell’ufficio stampa di Palazzo Grazioli, la sua residenza romana, l’ex premier fa capire che ancora non è certa una sua candidatura, ma che comunque le intenzioni sono quelle. Secondo il quotidiano “La Repubblica”, l’ultimo ad avere parlato con Berlusconi riferisce questo ragionamento dell’ex premier: ‘Sono nella stessa condizione del ’93. Anche allora si dava per sicura una vittoria della sinistra e io pregai prima Martinazzoli e poi Segni di prendere la guida dei moderati. Non lo vollero fare e fui costretto a scendere in campo io’. Ecco, sembra di capire che il Cavaliere sia ancora alla ricerca di un terzo nome, senza escludere ovviamente la sua ricandidatura.
Il Berlusca sa di non essere più giovanissimo: ‘Ho quasi 76 anni, voglio che vadano avanti i giovani’. Sull’altro mette i sondaggi: ‘Senza di me la sinistra vince in cavalleria’. E cosi’ va avanti alimentando egli stesso l’incertezza e il caos.
Per “Il Giornale” non c’è alternativa: deve essere Silvio Berlusconi a ricandidarsi per Palazzo Chigi nel 2013. I forzisti della prima ora sono tutti con lui. Non così gli ex An, che pensano addirittura a una scissione, soprattutto nel caso si dovesse tornare a Forza Italia.
Intanto qualcuno ha ripreso a parlare di elezioni anticipate e di voto ad ottobre. E’ il caso di Francesco Storace, leader de La Destra, secondo cui i tecnici al governo hanno completamente fallito: “Andatevene a casa: siete inutili, dannosi e inadeguati. Gli italiani non vi hanno votato, e non vi vuole più nessuno". Su questa posizione anche la Lega Nord: “Spread alle stelle, borse nel caos: Monti ha fallito, si dimetta subito, elezioni a ottobre", scrive il segretario Roberto Maroni sulla sua pagina Facebook.
Ignazio La Russa, coordinatore PdL, a proposito di voto anticipato osserva: “Dipende tutto da Monti”. In un’intervista rilasciata al Quotidiano Nazionale, commenta: “Se Monti dicesse che all’Italia serve concludere anticipatamente la legislatura e che lui intende togliere il disturbo anzitempo, non saremmo noi a trattenerlo”. La Russa commenta anche l’intenzione di ricandidarsi del Cav: la sua, dice, è la candidatura migliore “se l’obiettivo e’ tenere unito il partito e ottenere il miglior risultato possibile”, mentre non lo è “se invece la priorità fosse dare al partito un respiro lungo. Percio’ dico che oltre a candidare Berlusconi bisogna ridare un’identità e una missione al partito”.
Il giallo PdL è destinato a continuare probabilmente per tutta l’estate. A meno che qualcuno metta un punto definitivo a tutta questa storia, a tutte le chiacchiere che stanno girando in tv, sui giornali e sulle agenzie. E c’è solo uno che può farlo: sempre lui, ancora lui, solo Silvio Berlusconi.
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