Roberto Giachetti, deputato del Pd, a Radio Cusano Campus ha parlato del caos che vive in questo periodo il Partito Democratico.
“Uno si domanda perché farsi del male così. La situazione è quella che è, il nostro meraviglioso popolo ci chiede di reagire, di dare un segnale di ripresa e noi continuiamo a dare un segnale che è indecoroso”, osserva Giachetti.
“Non accade spesso che un partito perda milioni di voti alle elezioni, quindi è oggettivo che questo risultato sia stato di forte impatto nella vita di una comunità politica. Il problema reale è che ci troviamo una classe dirigente fragile, arroccata, che traccheggia. Serve un Congresso per deve rimettere in mano alla nostra gente le decisioni”.
“Quando Orfini dice che il Pd va sciolto, dico che è una legittima opinione, ma non si può decidere in una stanza da 10 persone, lo deve decidere il proprietario del partito che è il popolo. Orfini si candidi alle primarie con la linea di sciogliere il Pd e vedremo cosa risponde la nostra gente. Vale per questo, così come per l’alleanza con il M5S. Da noi la sede naturale per decidere queste cose è il Congresso”.
Futuro. “La politica ci sta dimostrando che i cicli diventano rapidissimi, quindi non c’è nulla di consolidato e di impossibile da mutare. In politica a sfasciare non ci si mette niente, a ricostruire ci si mette di più. Ritengo che il PD rimane l’unico argine in Italia al governo che abbiamo di fronte, a partiti che ogni giorno mettono in evidenza la loro astrattezza nelle proposte politiche. Ma per far questo il PD deve essere una macchina pronta a partire e a condurre un tratto che probabilmente non sarà brevissimo, ma che consente di recuperare”.