Si avvicina il momento della verita’ per le Assicurazioni Generali, cioe’ la presentazione agli investitori prevista a Londra per il prossimo 14 gennaio del nuovo business plan triennale che l’Ad Mario Greco ha redatto con la collaborazione di McKinsey, gigante mondiale della consulenza da cui lo stesso manager proviene. Domani, comunque, e’ prevista una riunione informale del Cda assieme al "group management committee", un organismo creato da Greco con la prima linea dei suoi top manager; mentre per il venerdi’ prossimo e’ prevista una riunione del comitato esecutivo. Due appuntamenti importanti, insomma, quelli fra domani e venerdi’ prossimo che serviranno a Greco per "blindare" il consenso degli azionisti attorno al suo piano strategico. C’e’ da osservare, peraltro, che i soci possono gia’ dirsi parzialmente soddisfatti dell’operato del successore di Giovanni Perissinotto: dal 1 agosto (data dell’insediamento di Greco) a oggi, infatti, il titolo del Leone di Trieste e’ passato da 10,45 a quasi 13 euro. E tuttavia i timori non mancano, specialmente sul fronte dell’ancora bassa capitalizzazione di Generali nei confronti di competitors come la tedesca Allianz o la francese Axa, che ne fa una "preda" potenziale di gruppi esteri piu’ grandi. Il timore aleggia persino in Mediobanca, che pure ha orchestrato il ricambio di management del Leone, ma anche fra gli azionisti di Piazzetta Cuccia che non vorrebbero dover mettere mano al portafoglio per sottoscrivere un aumento di capitale del gruppo assicurativo.
Persino la ventilata fusione Intesa-Unicredit, smentita da piu’ parti, avrebbe come obiettivo quella di puntellare l’azionariato delle Generali. Nel frattempo Greco ha messo in vendita le attivita’ riassicurative negli Usa e la Banca della Svizzera Italiana, ma probabilmente nel nuovo business plan sara’ contenuto anche uno shake-up piu’ radicale del gruppo, con la fusione delle due maggiori controllate italiane, Alleanza e Ina Assitalia. E chi potrebbe guidare il nuovo unificato maxipolo italiano? Per ora e’ stato "parcheggiato" li’ il direttore generale Raffaele Agrusti, uomo di Perissinotto, che ha pero’ perso la carica di direttore finanziario sostituito da Alberto Minali, un esterno fedele a Greco. Coi’ come un altro pupillo dell’Ad potrebbe sostituire Agrusti alla guida del nuovo unificato "Leone d’Italia": a tal proposito circola il nome di Camillo Candia, dal 2009 capo per l’Italia di Zurich Financial Services, conglomerato bancassicurativo svizzero dalle cui fila Greco proviene.
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