Abbandonare il vizio delle sigarette non fa bene solo alla salute fisica, ma anche a quella mentale. Il legame tra benessere psichico e vittoria contro il fumo è stato scoperto dalla Washington university School of Medicine che ha appena pubblicato i risultati delle sue ricerche sul Journal of Psychological Medicine. «I clinici – spiega la prima autrice dello studio Patricia Cavazos Rehg – tendono a soprassedere sulle abitudini al fumo dei pazienti e a trattare come casi a sè patologie come depressione, dipendenza da alcolici o problemi con la droga, permettendo ai pazienti “auto-medicarsi” con le sigarette se necessario». Per smorzare gli sbalzi di umore o le crisi da dipendenza.
Secondo i dati raccolti dallo studio «circa il 40% dei forti fumatori soffre o ha sofferto in passato di disturbi d’ansia o dell’umore». Inoltre, il 50% ha problemi con alcol, mentre il 24% li ha con la droga. Durante lo studio, il 42% di chi fumava ha continuato ad avere problemi d’umore, contro il 29% di chi invece nel frattempo aveva smesso. I problemi con l’alcol, invece, si sono ridotti dal 28% al 18% e quelli con la droga dal 16% al 5%.
Lo studio si è basato sui dati di 4.800 fumatori: quello che i ricercatori hanno scoperto è che «smettere di fumare, o comunque ridurre di molto il numero di sigarette, è collegato a una salute mentale significativamente migliore, ed è associato a un rischio più basso di sviluppare disordini come depressione o dipendenze da alcol e droghe». Per questo, conclude Cavazos Rehg «quando un paziente è pronto per affrontare il suo problema psichiatrico, quello è il momento giusto perché lo indirizzi anche a smettere con il fumo».
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