"Sono stata la prima ad augurarmi l’ingresso di Marina in politica perche’ ho la fortuna di conoscere le sue doti. Se alla fine scegliesse di entrarci, diventerebbe la prima donna candidata alla guida del Paese e vincerebbe le elezioni. Altro che quote rosa…". Lo afferma Francesca Pascale, compagna del leader di Forza Italia Silvio Berlusconi, in un’intervista al Corriere della Sera in edicola oggi.
Alla domanda su come ha trovato Berlusconi dopo il primo giorno a Cesano Boscone, la Pascale risponde cosi’: "Sapevo che sarebbe tornato pieno di idee, di sentimenti delicati verso le persone incontrate e verso chi si occupa di loro. Non mi sbagliavo. Non e’ stata una passeggiata in giardino, e’ impegnativo stare con chi soffre, ma e’ anche un arricchimento. Non gli e’ piaciuta invece la ressa di giornalisti".
Quanto alla reazione alla sentenza, prosegue: "La rabbia e l’odio sono sentimenti che il presidente non conosce. Il dolore e l’amarezza, questi si’. Ma la questione non e’ ‘fisica’. Anche ai servizi sociali lui ha tecnicamente delle restrizioni, si sente dare del pregiudicato… E mi viene in mente di dirgli le cose piu’ stupide e vere, e cioe’ che anche personaggi storici di grandissimo rilievo sono stati dei pregiudicati, cosi’ come alcuni grandi uomini italiani degli ultimi secoli. Ma lui non riesce ad accettare che nel Paese in cui ha dato tutto se stesso si assumano delle decisioni che noi riteniamo del tutto ingiuste".
Francesca Pascale e’ pero’ ottimista sull’annullamento della sentenza: "Io sono certa che finira’ bene".
Sull’inchiesta Expo, afferma: "Non sono in grado di dare un giudizio specifico. Certo, mi colpisce molto che tutti i giornali siano colpevolisti, che Grillo urli di essere dalla parte dei pm che arrestano. Sembra quasi una giustizia a orologeria".
Poi la compagna di Silvio Berlusconi chiarisce: "Escludo categoricamente che Forza Italia possa stare al governo con il Pd di Renzi. Siamo e saremo sempre diversi da loro, nei valori e negli ideali. Tra l’altro, da rottamatore Renzi si e’ trasformato in un uomo di potere".
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