La Camera conferma la fiducia ad Elsa Fornero. Con 88 voti a favore, 435 contrari e 18 astenuti l’Assemblea di Montecitorio ha respinto la mozione di sfiducia individuale presentata dalla Lega e dall’Idv nei confronti della responsabile del Welfare. E il governo tira un sospiro di sollievo. La vicenda, spiega la responsabile del welfare dopo il voto e dopo aver stretto le mani dei diversi colleghi di governo venuti in Aula a sostenerla, ‘mi ha creato sofferenza, pero’ la abbiamo superata e ora continuero’ a lavorare come prima. Io non ho mai mentito’.
Al voto le posizioni hanno sostanzialmente retto rispetto alle aspettative, ma nel Pdl 40 deputati (31 non hanno partecipato al voto, 9 erano in missione e 16 si sono astenuti) non hanno risposto alla ‘chiama’, ed in cinque hanno votato si’ alla sfiducia in dissenso dal gruppo. Si tratta di Edmondo Cirielli, Lino Miserotti (del partito dei pensionati), Alessandra Mussolini, Mauro Pili e Fabio Rampelli. Nel Pd mancavano in cinque, ed in dieci nel gruppo Popolo e territorio.
Un risultato che fa cantare una ‘mezza vittoria’ alla Lega: ‘arriviamo a 195 deputati tra astenuti e coloro che volutamente erano assenti. E’ un buon numero’, sostiene il capogruppo Gianpaolo Dozzo. Il governo si e’ stretto intorno al ministro del Welfare, che ha ascoltato imperturbabile e fredda gli attacchi dell’opposizione, con sempre al fianco il ministro Giarda. Salvo un momento di rabbia quando, sotto gli attacchi in aula di Antonio Di Pietro sulla vicenda degli esodati, reagisce a denti stretti con un ‘bugiardo’.
Se ieri Mario Monti aveva avvisato i capigruppo della sua maggioranza che avrebbe considerato contro di se’ un voto contro il ministro Fornero, nella replica d’Aula il ministro Giarda aveva sottolineato che ‘Il governo testimonia il proprio pieno appoggio al ministro Fornero per il lavoro svolto, e respinge le motivazioni contenute nelle mozioni’. Di Pietro aveva contestato al ministro di aver commesso sugli esodati ‘un imbroglio gravissimo affermando il falso, mentendo sapendo di mentire’. Il leader dell’Idv ha anche fatto riferimento all”arroganza del ministro nel violare l’articolo 1 della Costituzione’: un fatto che ‘e’ gravemente offensivo per gli italiani’. Da qui la richiesta della sfiducia ‘per i suoi atti e comportamenti individuali che non meritano di essere rappresentati in questa Aula’. Durissima anche la Lega. ‘Il ministro non puo’ fare a meno della propria sedia, ma il Paese puo’ fare benissimo a meno di lei’, attacca Dozzo che definisce Fornero ‘arrogante con il sindacato, superficiale con il Parlamento, contraddittoria con l’Inps’. La maggioranza, invece, sostiene il ministro. ‘Quanto senti gli argomenti leghisti diventa facile convincere i tuoi…’, dice Pierluigi Bersani, e Fli conferma la fiducia alla responsabile del Welfare ‘con un gesto politico’.
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