L’ex presidente della Camera Gianfranco Fini intervistato da Repubblica torna a criticare Silvio Berlusconi. Secondo Fini il Cavaliere “ha sprecato l’occasione di aggregare il centrodestra, il Partito repubblicano che propone arriva fuori tempo massimo", perché "rispetto al 2009 tutto è cambiato. E’ mutata la natura del Pd che non è la ripetizione dell’Ulivo antiberlusconiano tanto che Renzi lo presenta come il partito della nazione. Rispetto al 2009 poi si è creato un fronte antisistema incarnato da Grillo per cui non siamo più un sistema bipolare. Inoltre la nuova legge elettorale con la soglia di sbarramento al 3% porterà molti a pensare solo alla propria identità”. Non è finita qui: “Con il premio alla lista – osserva l’ex leader di An – si creerà al massimo un cartello elettorale, non certo un partito unico di centrodestra. Per tutte queste ragioni oggi proporre di unire i moderati contro Renzi e i comunisti non convincerebbe nessuno".
Fini, ora alla guida della fondazione Liberadestra, commenta senza stupore l’ennesima scissione nel campo berlusconiano: "La vicenda di Fitto non si può nemmeno presentare come sorpresa o novità, è un divorzio annunciato". E alla domanda da dove si debba partire per rifondare il centrodestra risponde: "Serve un progetto più alto del Partito repubblicano che propone Berlusconi nel nome del tutti contro Renzi: sarebbe la parodia di quello che doveva essere il Pdl, mentre oggi bisogna ragionare in prospettiva. Berlusconi l’occasione l’ha avuta e l’ha sprecata, il Pdl doveva essere un partito plurale con alle spalle un think tank all’americana e regole interne chiare. Ma purtroppo il carattere autocratico della sua leadership ha vanificato tutto".
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