A venti giorni dall’apertura di Expo sempre di più si teme il “flop”, nonostante, come alla vigilia di ogni fiera, si tiri al massimo per arrivare in tempo. Intanto lievitano i prezzi: il costo di “Padiglione Italia” sale da 63 a 92 milioni (però…). “Ma non c’è da preoccuparsi, la differenza la pagheranno gli sponsor” assicura il commissario Sala, che evita di sottolineare che, poiché la gran parte degli sponsor sono aziende pubbliche, alla fine a pagare sarà sempre il contribuente.
Comunque contro i disfattisti e i criticoni la misura è stata drastica: vietato l’accesso a giornalisti e visitatori esterni fino alla data dell’inaugurazione.
Non siamo in Uganda, ma a Milano; se questa è la libertà di informazione siamo a posto, anche perché sarà interessante vedere come, chi e quando “collauderà” le opere dell’ultimo minuto. Forse – saggiamente – non lo farà nessuno. A quando i prossimi arresti?
PS bella comunque l’iniziativa del PD di Milano che – insieme alla tessera 2015 del partito – offre agli under 30 un biglietto-omaggio di ingresso ad EXPO. Come dire “siamo alla frutta”?
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