Matteo Renzi, a Forlì per un comizio elettorale, critica senza nominarli Silvio Berlusconi e Beppe Grillo: "Per anni vi hanno raccontato il ghe pensi mi, ora non ci si può affidare a un altro che dice ‘ci penso io’. Perchè l’antenna tv e il blog sono facce della stessa medaglia che raccontano un futuro che è sempre lo stesso futuro". "Ora parlano di vivisezione, di peste rossa, di Repubblica morta – ha aggiunto Renzi riferendosi a Grillo -. Non e’ il nostro linguaggio, noi abbiamo molti limiti, ma possiamo rappresentare la speranza e l’energia per farcela. Il Pd è il futuro, è l’unico modo per uscire dalla crisi". "Tocca a noi salvare l’Italia, restituire la speranza. Si può fare sempre meglio, ma non vi chiedo di avere fiducia in me ma in voi. Non posso credere che l’Italia possa continuare ad affidarsi a uno che dall’antenna televisiva o dal blog dice che ci pensa lui. Noi pensiamo che il Pd puo’ essere il modo per uscire dalla crisi".
A proposito dello scandalo Expo, e della corruzione, il premier ha detto: “Come c’è una Daspo per i tifosi violenti, serve una Daspo ai politici che prendono le tangenti. Mai più". "Non prendiamo lezioni di legalità da chi va in Sicilia a dire che la mafia non esiste".
Poi Renzi se la prende con i “gufi”: "Dopo i dati sul calo del Pil, la sera ho controllato Twitter e ho visto gli editorialisti contenti: come se la nostra sconfitta fosse la loro vittoria. Ma io dico che se ce la fa il governo, ce la fa l’Italia. Scommettere sulla sconfitta dell’Italia non è cosa da italiani. Noi salveremo questo paese dai gufi e dai disfattisti".
"Il nostro posto e’ la piazza, il parco, ogni luogo di incontro. Stiamo in mezzo alla gente perche’ ci stiamo tutto l’anno". "Caro Beppegufo non si fischia l’inno nazionale perché noi vogliamo bene all’Italia, siamo italiani prima che democratici e noi l’inno lo portiamo nelle scuole".
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