"Alle Europee prenderemo più del 25%": ad assicurarlo, ancora una volta, è Silvio Berlusconi, intervistato da Corrado Formigli per la trasmissione di La7, “Piazzapulita”.
Durante l’intervista il leader di Forza Italia torna sulla sua frase relativa ai campi di concentramento tedeschi, frase di cui si è assai discusso nelle ultime ore: “La mia frase sui lager era all’interno di un discorso più ampio rivolto solo al signor Schulz che dal 2003 vive di gloria riflessa dopo il nostro dibattito al parlamento europeo".
"Io sono grande amico di Israele – continua Berlusconi – ed ho rapporti buonissimi con loro, sono l’unica democrazia in Medio Oriente mentre non ho bisogno di scusarmi con i cittadini tedeschi. Mi spiace che abbiano interpretato male. Ma è una speculazione elettorale di Schulz su una frase che non ha nulla a che fare con i cittadini tedeschi".
A proposito della condanna definitiva dopo il processo Mediaset: “La mia indignazione è per quello che mi sta succedendo dopo 20 anni di lotta per la libertàin questo Paese". "Avevo chiesto al capo dello Stato, anche senza richiesta formale, di darmi la grazia ‘motu proprio’, ne aveva il dovere morale. Io non l’ho chiesta perché non mi sento colpevole, tecnicamente non ero in grado di commettere il reato per il quale sono stato condannato".
"Sono assolutamente sereno perché sono sicuro che questa condanna sarà un boomerang per chi l’ha voluta. Non penso sia una cosa umiliante, ma una decisione ridicola, non per me, ma per il Paese, pensare che si possa rieducare il cittadino italiano che per più tempo è stato responsabile del governo e che ha presieduto per 3 volte il G8 consegnandolo a dei servizi sociali".
Riguardo all’assegnazione a servizi sociali il leader di Forza Italia spiega di "sentirsi pronto". "Non mi sento umiliato a farlo e sarò a disposizione. Penso che parlerò e starò ad ascoltare, ci saranno molte di queste persone ricoverate che avranno seguito la mia storia imprenditoriale e politica e credo saranno interessate a parlare con me".
Guardando all’operato dell’attuale governo: “Dal jobs act siamo passati al Cgil act". E sulle riforme, Italicum a rischio se Forza Italia arriva terza alle Europee? "Tranquillo, non succederà, rimonteremo. Noi in vent’anni abbiamo sempre avuto senso di responsabilità". "E’ importante che ci sia una legge elettorale, qualunque cosa succeda dobbiamo essere pronti e con la legge attuale vigente si andrebbe verso il proporzionale che non e’ il modo migliore per governare il Paese". Berlusconi ricorda che "l’Italicum è già stato modificato da Renzi e dal Pd dopo il nostro patto e abbiamo sempre accettato in modo ragionevole le modifiche".
Uscire dall’euro? "Credo sia assolutamente necessario discutere e cambiare la politica monetaria partendo da una diversa visione della Banca Centrale Europea".
Fra le altre cose Berlusconi ribadisce che "nel 2010 Napolitano si era fatto parte attiva affinche’ Fini spostasse una parte dei suoi parlamentari a sinistra, formando una nuova maggioranza rispetto a quella eletta dagli italiani e dando vita a un governo di cui lui avrebbe avuto l’incarico". Il leader azzurro sottolinea: "ho le prove, ci sono dei testimoni al corrente, prove insuperabili. Non sono autorizzato a fare nomi, se dovesse uscire una necessita’ anche giurisdizionale di chiarimento i nomi si faranno".
L’uomo di Arcore non smette di mostrare una certa simpatia per Matteo Renzi: “Renzi in Forza Italia? Perchè no? Non ha radici comuniste, potrebbe stare nel nostro partito". Purtroppo ora, aggiunge, “è condizionato fortemente dal Pd".
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