“Io non faccio battaglie contro Renzi – spiega Emiliano – anche perché Renzi è il presidente del Consiglio e ho il dovere di leale collaborazione come scritto nella Costituzione, quindi il presidente può contare su di me, ovviamente deve evitare di fare favori a lobby, soprattutto quelle pericolose per l’ambiente, perché in quel caso sarebbe mio dovere…”. Il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, intervistato a Mix24 di Giovanni Minoli su Radio 24, risponde così al conduttore che gli chiede quale sia la sua prossima battaglia contro Renzi. E a Minoli che incalza chiedendo della prossima battaglia non contro Renzi, il presidente Emiliano risponde ai microfoni di Radio 24: “La prossima battaglia, dobbiamo smontare tutte, più di 30, piattaforme inutilizzate, che erano il vero oggetto del referendum di ieri. Si è eliminato il termine massimo di estrazione perché si voleva consentire alle aziende petrolifere di tenere in mare senza limite queste piattaforme senza spendere il miliardo di euro che serve a smontarle. Noi pretenderemo che vengano smontate”.
“Io penso che l’articolo 48 della Costituzione individui il voto come un dovere e che addirittura c’è una norma del testo unico sulle elezioni della Camera, che dice che il pubblico ufficiale che invita all’astensione commette un reato, però sono constatazioni, non sono dichiarazioni”. Il presidente Emiliano prosegue poi rispondendo al giornalista che gli domanda se Renzi secondo lui abbia commesso un reato: “Dico solo che le tante denunce che sono arrivate su questo punto sono un problema, nel senso che bisognerà stabilire se l’arbitro della partita referendaria, che è sempre il presidente del Consiglio, perché è lui che organizza le elezioni, abbia il diritto di fare campagna referendaria per l’astensione che vìola la Costituzione ovviamente”.
“La Corte Costituzionale decide queste cose e devo anche dire che il dovere di andare a votare, che è previsto dall’art. 48, è scritto grande così ed è certamente applicabile anche alle consultazioni referendarie. È un cosiddetto diritto-dovere privo di sanzione, cioè non c’è una sanzione, però c’è il dovere di andare a votare. Ma io parlo di un’altra cosa, parlo dell’induzione a non andare a votare che è una cosa che per esempio un carabiniere non può fare, un carabiniere non può dire No tu stamattina rimani a casa e non vai a votare”.
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