Mohamed Morsi, Fratello musulmano, ingegnere con un master Usa, e’ da oggi ufficialmente il primo presidente non militare eletto democraticamente in Egitto. La sua giornata e’ stata scandita da discorsi e cerimonie e dall’atteso passaggio di consegne col capo del Consiglio militare Hussein Tantawi, che ha tenuto le redini del potere nel paese dalla caduta dell’ex rais Hosni Mubarak, l’11 febbraio dello scorso anno. Ma la cerimonia in una base militare alla periferia del Cairo non chiude la presenza delle forze armate nella vita politica dell’Egitto. Anzi, con oggi si apre per il nuovo presidente una delicata coabitazione col potere militare, che e’ anche detentore di un grosso potere economico, essendo titolare di imprese nel settore industriale e turistico.
Morsi ha giurato davanti alla Corte costituzionale, la stessa che due settimane fa ha dichiarato nullo il Parlamento, dominato della forze pro islam. Su questa cerimonia si e’ giocato un intenso braccio di ferro con i militari, ma alla fine il neo presidente ha giurato davanti alla Corte, usando la stessa formula pronunciata ieri davanti al suo ‘popolo’ di piazza Tahrir. Davanti ai giudici riuniti Morsi ha affermato di rispettare tutti i verdetti della magistratura e della Corte costituzionale, ma nel discorso alla nazione tenuto poco dopo all’universita’ del Cairo ha puntalizzato che presto ci sara’ un nuovo Parlamento eletto.
Nella stessa aula magna dove il 4 giugno 2009 il presidente Usa Barack Obama tenne il famoso discorso di apertura al mondo islamico, Morsi ha nuovamente assicurato che l’Egitto rispettera’ tutti i trattati internazionali, implicitamente riferendosi a Israele, sottolineando che sosterra’ i palestinesi fino a quando non vedranno riconosciuti i propri diritti e che fara’ un sforzo a breve per fare cessare lo spargimento di sangue in Siria.
Nel giorno che ha visto il passaggio di consegne con i militari, Morsi ha sottolineato che sono lo ‘scudo’ del Paese, che le sue priorita’ sono la sicurezza e la stabilita’ del paese e che ritorneranno al ruolo che a loro compete, cioe’ proteggere l’Egitto e le sue frontiere.
Nel suo discorso alla base militare Tantawi ha affermato che le forze armate hanno mantenuto la loro promessa di cedere il potere nelle mani di un presidente eletto democraticamente. Ma prima di farlo hanno adottato una aggiunta costituzionale che attribuisce loro il potere legislativo e di controllo del bilancio, lasciano a Tantawi nel ruolo di ministro della Difesa fino al varo della nuova Costituzione e danno ai militari poteri di veto sul lavoro dell’assemblea costituente. Per Morsi la navigazione non sara’ facile. Il primo scoglio sara’ la scelta del premier e la formazione del nuovo governo.
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