Da un paio di giorni a milioni stanno scaricando Telegram, la chat supersicura dove i messaggi si autodistruggono. Un vero e proprio esodo di massa verso l’applicazione open source, dopo il blackout della strapagata Whatsapp. Tanto che i produttori hanno twittato quasi desolati: “Quattro milioni di utenti si sono aggiunti nelle ultime 18 ore, facciamo il possibile ma il servizio potrebbe diventare instabile per l’alto traffico”.
Telegram è la nuova creatura dei fratelli Nikolai e Pavel Durov, già fondatori del più popolare social network russo, Vkontakte. Telegram funziona come WhatsApp, solo che i messaggi sono criptati: un vantaggio che risponde ai malumori di milioni di utenti in seguito all’acquisizione di Whatsapp da parte di Facebook, turbati fondamentalmente per questioni di privacy.
La fuga verso l’app del momento è cominciata nel weekend quando il popolarissimo programma di messaggistica è andato in tilt per quattro lunghissime ore: un’eternità che ha costretto gli utenti a cercare soluzioni alternative.
In più Telegram è a prova di 007: offre agli utenti la possibilità di conversare in sicurezza, i messaggi sono criptati, ed è cloud based, cioè consultabile da più dispositivi, anche da pc. Ma soprattutto, vero punto di forza, è gratis: per chi lo avesse dimenticato, Whatsapp costa al momento 89 centesimi. E così a colpi di privacy e approfittando della provvidenziale finestra di blackout, Telegram si è conquistata il suo posto di diritto nelle classifiche di iTunes e Google Play. Tra le prime recensioni apparse sui market c’è addirittura chi ne fa una questione ideologica: “Basta regalare utenti a Mr. Zuck“. Del resto, Facebook, acquistando WhatsApp ha messo una seria ipoteca sul mondo mobile. Le applicazioni più diffuse per smartphone sono ora di sua proprietà. E proprio questa sorta di monopolio pare aver messo in allarme più di qualche utente.
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