Silvio Berlusconi e Pier Ferdinando Casini si leccano le ferite dopo le amministrative e cercano di studiare le prossime mosse con l’obiettivo di costruire un nuovo ‘rassemblement’ dei moderati. A questo punto e’ una lotta contro il tempo. E il Cav. cerca di prendere l’iniziativa. Tant’e’ che intorno a questa idea è ruotato il vertice convocato da Silvio Berlusconi a palazzo Grazioli. Un incontro a cui ha partecipato oltre al segretario l’interno stato maggiore del Pdl.
Ipotizzare che tipo decisione verra’ presa, dicono i fedelissimi del Cavaliere, e’ prematuro perche’ l’intenzione dell’ex capo del governo e’ quella di ascoltare tutti, prendere del tempo e poi ufficializzare in una riunione dell’ufficio di presidenza che dovrebbe svolgersi entro la settimana la ‘virata’ che intende dare al Popolo della Liberta’.
Berlusconi sa bene che si tratta di una corsa ad ostacoli e che i nodi da sciogliere sono molti cosi’ come le voci critiche che si moltiplicano all’interno del partito. ‘Ormai siamo al ‘rompete le righe” e’ la sintesi che fanno molti dirigenti pidiellini. Ecco perche’ l’ex capo del governo decide di tenere aperte piu’ strade. Il voto, e’ il ragionamento che fanno diversi dirigenti ex Fi, ha certificato una sofferenza di tutta l’area moderata ed e’ da queste macerie che dobbiamo ripartire.
Ecco perche’ a Palazzo Grazioli si è discusso anche dell’idea di accelerare il progetto di una confederazione dei moderati. Un’ipotesi che tenta Berlusconi, convinto che una novita’ cosi’ possa riportare gli elettori a votare per il centrodestra.
Il progetto ha sponsor illustri come Giuseppe Pisanu, investito proprio dal Cavaliere del ruolo di ambasciatore per sondare gli umori del Terzo Polo. E, specularmente alle intenzioni del Cav, Pier Ferdinando Casini sta cercando di attrezzarsi in questa corsa contro il tempo.
Pisanu nei prossimi giorni riunira’ di nuovo i suoi uomini prima di tornare di nuovo a palazzo Grazioli (probabile gia’ questa settimana) per aggiornare Berlusconi sullo stato dell’arte.
Pier Ferdinando Casini e’ favorevole ad un contenitore dei moderati e, in questo quadro, a dialogare sull’argomento con Angelino Alfano ma non con Silvio. In sostanza, per i centristi, il Cavaliere non potrebbe mai essere il regista di questa operazione.
L’ex capo del governo pero’ non intende perdere terreno e cerca di bruciare i tempi per ‘scavalcare’ i concorrenti. Nella mente del Cavaliere l’ipotesi e’ quella che a guidare l’intera operazione sia una sorta di ‘papa nero’. Luca Cordero di Montezemolo resta nel mirino cosi’ come Mario Monti che per Berlusconi potrebbe essere la persona adatta a proseguire l’esperienza a palazzo Chigi con il supporto di una larga coalizione. Ed in questo quadro di incertezza sul futuro che va inquadrato anche lo ‘stop and go’ al lavoro di modifica dell’attuale legge elettorale.
Tutto il ragionamento è stato al centro del vertice serale del Pdl con lo stato maggiore del partito. Una riunione, secondo quanto riportano i soliti bene informati, è stata tutt’altro che serena. Sul piede di querra resta infatti tutta l’area dei cosiddetti ex An. L’idea di finire in una sorta di ‘casa’ dei moderati non piace, ecco perche’ piu’ di qualcuno non fa mistero di essere pronto anche a lasciare il Pdl per rifare una sorta di Forza Italia allargata. La sonora sconfitta alle elezioni amministrative infatti rida’ fiato ai falchi che chiedono da tempo a Berlusconi di staccare la spina al governo ed andare alle elezioni per mettere fine all’agonia del partito. L’idea di una federazione pero’, e’ il ragionamento degli ex azzurri che spingono per il progetto, potrebbe convincere gli ex colonnelli di Alleanza Nazionale a dire di si’. Sarebbe un modo per mantenere ciascuno la propria identita’.
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