“Il dolore è una malattia che si può e si deve evitare. Necessità di un corretto approccio diagnostico terapeutico multidisciplinare”. E’ questo il tema del convegno medico appena concluso questa mattina presso l’auditorium del Salvator Mundi International Hospital.
“Il dolore cronico, oncologico e non, è una condizione – ha sostenuto l’anestesista e medico legale Prof. Remo Orsetti, già collaboratore della Procura di Roma – che coinvolge solo in Italia oltre 15 milioni di persone, ovvero il 26% della popolazione, con una durata media di 7,7 anni, e che rappresenta, attualmente, la seconda causa di assenza dal lavoro per ragioni sanitarie. “Le conseguenze sui pazienti e sui familiari – ha proseguito il medico – sono rilevanti, tanto che il 20% dei pazienti sviluppa una forma depressiva reattiva, e, disturbi ansiosi, sono presenti nel 40% dei casi.”
"In Italia la spesa annua per il controllo del dolore cronico – ha proseguito Orsetti – si aggira attorno al 2% del PIL e ricerche recenti hanno evidenziato una scarsa attenzione al problema che si sostanzia nella frequente assenza di monitoraggio della patologia ; nell’utilizzo insufficiente di linee guida riconosciute e validate dalla comunità scientifica per il trattamento; nell’approccio monodisciplinare; nell’assenza di supporto psicologico e nella mancata integrazione tra strutture sanitarie e territorio.”
Gli esperti hanno sottolineato una forte disomogeneità dell’offerta di servizi in Italia, ed uno scarso coinvolgimento dei Medici di Medicina Generale. "Condizione che" – secondo Orsetti, “non agevola l’orientamento dei pazienti, né favorisce la creazione di percorsi di cura ed assistenziali specifici.”
Orsetti ha quindi annunciato l’avviamento di un centro specializzato a Roma nel trattamento del dolore cronico, con percorsi diagnostico-terapeutici adeguati e tempestivi, finalizzati ad integrare i diversi livelli di cura, dalla promozione della salute alla prevenzione; dalla diagnosi e terapia all’assistenza psicologica e sociale, con un approccio multidisciplinare indirizzato a coinvolgere diverse figure professionali con compiti e funzioni integrate, ma tutte finalizzate a rendere la vita più serena ai pazienti affetti da questa condizione invalidante”.
Il convegno è stato moderato da Remo Orsetti, Gianni Colini Baldeschi e Giuseppe Di Donna.
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