Massimo D’Alema torna a bacchettare Matteo Renzi e il suo governo. Le riforme messe in piedi da questo esecutivo non piacciono a Baffetto, il quale non confida nemmeno nel referendum confermativo come strumento di valutazione della riforma costituzionale: "Il referendum finale è una sorta di plebiscito all’insegna del motto ‘o vi mangiate questa minestra o si torna al passato’. E’ chiaro che non è una soluzione, è una finzione”, commenta. E ancora: “È ovvio che ha carattere plebiscitario perche’ l’alternativa offerta non e’ una vera alternativa. Se si chiedesse agli italiani se il Senato lo vogliono eleggere loro, stando all’ultimo sondaggio risponderebbe di si’ il 78 per cento. Dipende dal quesito che viene posto".
D’Alema partecipa a un’iniziativa del Pd a via dei Guubbonari e parla con i giornalisti. E sulla legge elettorale: “Rispetto a quello che ci viene proposto, meglio il Mattarellum. Il collegio uninominale fu davvero una grande riforma perche’ aumento’ il potere dei cittadini mentre quelle che ci propongono ora aumentano il potere delle oligarchie".
D’Alema, come ha fatto durante l’intervista a Ballarò martedì sera, ha attaccato il combinato disposto di riforma del Senato e legge elettorale, sottolineando che "due terzi dei parlamentari verranno nominati" e questo "restringe la partecipazione e la democrazia", ma, lamenta l’ex premier, "del merito nessuno parla, si inscena la commedia di chi vuole le riforme e chi non le vuole senza entrare nel merito. Ma quella dei deputati eletti dai cittadini era una proposta del Pd".
Secondo D’Alema, bisognerebbe "essere meno arroganti e ascoltare le ragioni non solo dei politici ma anche di tanta parte dei costituzionalisti" e soprattutto "non si tratta di ricominciare da capo, basta un emendamento di tre righe, basta ricominciare a ragionare. Sono questioni che riguardano la vita democratica di tutti, i diritti di tutti i cittadini che devono poter scegliere".
Per ciò che riguarda i problemi interni al partito: “La scissione? Non so nulla. Io non sto in parlamento. Mi occupo del merito delle questioni di cui si sta occupando il Parlamento e che riguarda il futuro della democrazia in Italia. E sinceramente sono preoccupato". "C’e’ una cattiva riforma del bicameralismo – aggiunge – ed io ho fatto delle proposte a cui nessuno ha risposto se non dicendo ‘abbiamo vinto il congresso, facciamo come ci pare’. Un argomento un po’ singolare".
D’Alema aggiunge: "Avremo un Senato con un grado molto scarso di legittimazione. Mentre io ho proposto, se vogliamo un Bundesrat, di dare rango costituzionale alla conferenza delle autonomie. Ma se vogliamo un senato di garanzia, lo eleggano i cittadini. Un dato condiviso, questo, dalla stragrande maggioranza degli italiani. La legge elettorale, poi, presenta diversi aspetti discutibili, a cominciare dal fatto che i deputati sono eletti per i due terzi da capi-partito. Trovo che tutto questo non vada bene, che restringa la democrazia e spero lo si voglia correggere".
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