L’Irlanda si riaffaccia sul mercato per la prima volta dopo il salvataggio della troika del settembre 2010. La National Treasury Management Agency (NTMA) irlandese, l’agenzia incaricata della gestione del debito pubblico, ha deciso di testare la temperatura dei mercati emettendo una mini tranche di titoli di stato a breve termine – valore complessivo: 500 milioni di euro – da tenersi giovedí mattina.
"La ripresa delle aste di titoli del Tesoro segue a intense trattative con gli investitori, sia di casa che stranieri, nel corso degli ultimi 18 mesi", ha spiegato John Corrigan, direttore della NTMA. "Si tratta di un importante passo avanti nell’ambito della tabella di marcia che ci riporterà a pieno titolo nel mercato". I titoli matureranno a ottobre. La mossa è stata resa possibile in seguito alle decisioni prese al vertice salva euro di Bruxelles e hanno offerto all’Irlanda un minimo di ‘spazio vitale’ nella gestione dei suoi 64 miliardi di euro di debito accumulato dopo aver salvato dal precipizio il sistema bancario. Altre buone notizie vengono dal settore manifatturiero. Il dato di giugno ha infatti rivelato la crescita maggiore da un anno a questa parte: l’NCB Purchasing Managers’ Index è salito in un mese dai 51,2 punti base a 53,1 (la linea dei 50 separa crescita da contrazione).
Meglio ancora è andata nel sotto-indice che misura l’occupazione. Qui il dato è cresciuto per il quarto mese consecutivo salendo fino a quota 55,9. "E’ l’incremento piú marcato dal dicembre 1999, quando sono iniziate le misurazioni", ha detto Brian Devine, capoe conomista della NCB Stockbrokers. "Sono dati molto salutari". Insomma, la produzione aumenta, i posti di lavoro pure e l’export inizia a dare segnali di vitalità. Uno scenario opposto a quello del continente europeo, dove i segni della crisi hanno iniziato a farsi vedere un po’ ovunque arrivando a bussare persino alle porte della Germania. Certo non è ancora il momento di stappare le bottiglie buone.
La disoccupazione generale è infatti aumentata del 2,9% dal primo trimestre del 2011 al primo trimestre del 2012 e ora ha toccato quota 14,7% della forza lavoro. In compenso l’economia nel 2011 è cresciuta dello 0,7% mettendo fine a tre anni consecutivi di recessione – settori trainanti: industria e agricoltura. I segnali insomma ci sono ma sono timidi e basta un nonnulla nell’andamento dell’economia mondiale per far deragliare la ripresa dell’isola di smeraldo.
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