L’Eurozona non riesce ad evitare il ‘double dip’, torna in recessione per la seconda dal 2009 e rischia la stagnazione l’anno prossimo. Ma dietro il calo medio dello 0,1% del Pil per i Diciassette si celano situazioni diverse, con la Germania che resta in crescita, la Francia in una quasi-stagnazione, Spagna e Italia in recessione da un anno e i Paesi in ‘salvataggio’ in caduta libera.
– DOPO LA RECESSIONE, 2013 A RISCHIO. La recessione tecnica dell’area euro, con il terzo trimestre in negativo dopo il -0,2%, e’ in linea con le previsioni. E la ripresa graduale, fin qui attesa per il 2013, secondo un sondaggio Reuters rischia di trasformarsi in una stagnazione.
– FRANCIA E GERMANIA. La locomotiva tedesca, dall’estate, non riesce piu’ a far galleggiare la media europea sopra la crescita zero. Ma la crescita dello 0,2% nel terzo trimestre e’ in realta’ superiore allo 0,1% delle previsioni degli esperti.
Tengono consumi e investimenti. E tiene l’export, specie l’auto, nonostante il rallentamento di partner commerciali come la Cina, ma e’ evidente che la crisi che attanaglia il sud-Europa sta avendo un impatto: il 40% delle esportazioni di Berlino e’ diretto verso la zona euro dove recessione e disoccupazione alle stelle stanno tagliando la domanda. Per molti economisti, dopo un quarto trimestre che rischia il rosso, il 2013 e’ l’anno della ripresa in Germania. Mentre le previsioni non sono altrettanto rosee per la Francia: cresciuta a sorpresa (0,2%) contro stime per un Pil invariato, la Francia viene da mesi di crescita debole e va probabilmente verso un quarto trimestre in rosso e un 2013 problematico, su cui peseranno – dicono gli economisti di Unicredit – il deterioramento dei bilanci bancari e il declino del potere d’acquisto delle famiglie.
– ITALIA E SPAGNA. La Spagna, come previsto, segna un -0,3% di Pil che fa salire a cinque il numero dei trimestri consecutivi in recessione: un dato che fa saltare il programma di riduzione dell’indebitamento, tiene alti gli spread e avvicina il possibile salvataggio europeo. A sorpresa, invece, l’Italia, pur in recessione da un anno, fa meglio delle stime con un calo del Pil dello 0,2% contro il -0,5% previsto. Una buona notizia, anche se Chiara Corsa e Loredana Federico, economiste di Unicredit, avvertono: ‘serve cautela’ e ‘la recessione potrebbe riacutizzarsi nell’ultimo trimestre, anche se il peggio dovrebbe essere alle spalle’.
– GRECIA E PORTOGALLO. Chi fa molto peggio delle stime, vanificando la tenuta tedesca, e’ l’ Olanda, con una caduta del Pil dell’1,1% contro il -0,2% atteso. L’Austria chiude il trimestre con un -0,1%. E poi – ma sono dati di ieri – ci sono Grecia e Portogallo, che si apprestano a chiudere rispettivamente il quinto e il secondo anno di recessione consecutiva mettendo in serio dubbio la strategia anti-crisi dell’Europa.
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