Addio ai provvedimenti dell’ex presidente francese Nicolas Sarkozy. Dopo l’avanzamento dell’eta’ pensionabile, la nuova amministrazione del socialista Francois Hollande ha cancellato oggi, con un voto all’Assemblea Nazionale, un’altra misura simbolo dell’ex presidente Nicolas Sarkozy: la detassazione degli straordinari. Ma ha anche votato in prima lettura per un contributo eccezionale sul patrimonio dei contribuenti piú ricchi e per un appesantimento della fiscalità sulle successioni. Oltre al valore economico, lo stop alla detassazione degli straordinari ha un’importante valenza simbolica: accompagnata dallo slogan ‘lavorare di piu’ per guadagnare di piu’, questa misura era stata una delle bandiere della politica di Sarkozy in materia di lavoro e tutela del potere d’acquisto, aspramente criticata dalla sinistra, secondo cui aveva avuto come unico effetto la distruzione di posti di lavoro in periodo di crisi. La decisione del governo socialista e’ stata fortemente contestata dall’opposizione di centrodestra, che ha dato battaglia in aula con una serie di interventi infuocati e scontri verbali, che avevano costretto alla sospensione della seduta nella notte tra martedi’ e mercoledi’, prima che gli emendamenti potessero essere esaminati. La misura adottata in prima lettura dall’Assemblea Nazionale, che esclude le aziende con meno di 20 dipendenti, dovrebbe far affluire nelle casse dello Stato francese circa 5 miliardi di euro. Ma non e’ tutto. Oggi, i deputati hanno anche deciso che i contribuenti piú ricchi, sui cui già grava l’imposta di solidarietà sul patrimonio (ISF), dovranno pagare quest’anno un contributo eccezionale. Una misura che cancella lo sgravo deciso nel giugno 2011 dalla precedente maggioranza di Sarkozy.
L’attuale ministro del Bilancio, Jerome Cahuzac, ha parlato di "un duro sforzo richiesto a coloro che sono in grado di farlo". E i deputati socialisti hanno accolto con entusiasmo una misura che rappresenta per loro uno "sforzo nella giustizia". Di tutt’altro avviso i colleghi di centrodestra, che puntano il dito contro quella che definiscono una "confisca" da parte dello Stato. Il nuovo contributo dovrebbe portare alle casse dello Stato 2,3 miliardi di euro per quest’anno. Col voto di oggi, l’Assemblea nazionale ha anche approvato un riduzione (da 159.000 a 100.000 euro per figlio) della soglia di applicazione dei diritti di successione e donazione. Anche in questo caso, la destra ha accusato Hollande di "impedire ai francesi di trasmettere il frutto degli sforzi di una vita".
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