Italiani all’estero ancora una volta protagonisti nella politica nazionale dell’Italia grazie al MAIE di Ricardo Merlo, che durante l’incontro con il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha messo sul tavolo i problemi che più da vicino interessano gli italiani nel mondo. Italiani residenti oltre confine in primo piano, dunque, durante l’incontro del MAIE con il capo dello Stato. Per l’ennesima volta il Movimento Associativo Italiani all’Estero é stato l’unico dei partiti presenti in Parlamento a sollevare, davanti al Presidente della Repubblica, la problematica e la necessità di una politica per gli italiani all’estero.
A salire al Colle, incaricato dall’On. Merlo, è stato il deputato Franco Bruno, componente del gruppo MAIE-API alla Camera. “Ho presentato al Presidente della Repubblica le riflessioni della nostra componente parlamentare”, ha dichiarato Bruno al termine dell’incontro con Napolitano. Il rappresentante del gruppo MAIE-API ha prima di tutto ricordato all’inquilino del Quirinale che il corpo elettorale italiano “è formato anche dalla eccezionale risorsa di lavoratori, imprenditori, pensionati, giovani che sono italiani ma vivono all’estero. Abbiamo riscoperto questa realtà unica al mondo, con le sue potenzialità, l’abbiamo iscritta nella Costituzione, ma è tempo di attribuire alla nostra vasta comunità all’estero gli strumenti per concorrere veramente all’azione di governo, alla coesione sociale e al rilancio economico e competitivo dell’Italia nel Mondo”.
“Oggi – ha continuato Bruno – si profila un nuovo Governo di ampia coalizione, la cui maggioranza sarà formata da forze di sinistra, di centro e di centro-destra”. Per il MAIE “diventa fondamentale un programma serio ed efficace di politica per gli italiani all’estero che cominci con l’evitare le chiusure e i declassamenti dei Consolati nelle Regioni del mondo dove la nostra collettività è presente”. Il MAIE chiede quindi che come primò atto di fiducia e rispetto nei confronti degli italiani nel mondo, il nuovo governo faccia un passo indietro con ciò che riguarda le chiusure di consolati e ambasciate annunciate nelle scorse settimane. Chissà se il messaggio arriverà in maniera forte e chiara al prossimo presidente del Consiglio. Noi ci auguriamo che sia così.
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