“Al voto: compatti, numerosi e soprattutto con tanto impegno, così come le liste nei cinque continenti stanno dimostrando in questi giorni. Il nostro appello al voto per il rinnovo dei Comites è ancora una volta declinato sui binari della partecipazione dei nostri connazionali che risiedono lontano dall’Italia: ribadiamo che non è un contentino che, a ragione o a torto, va dato loro, ma un diritto, anzi, una grande grandissima conquista. Nei fatti, è la dimostrazione di come sia in questo modo possibile alleviare quella lontananza e quel mancato coinvolgimento, grazie alla straordinaria intuizione avuta dal ministro Mirko Tremaglia. E il Ctim, nonostante le difficoltà che l’inversione dell’opzione comporta, è in prima fila per garantire il massimo impegno dei suoi dirigenti in tutti i continenti e una grande mobilitazione per firme e liste”. Così si legge in una nota targata CTIM, il Comitato Tricolore per gli italiani nel mondo.
“Le recenti visite dell’on. Roberto Menia in Canada e in Germania hanno avuto il risultato di riaccendere entusiasmo e partecipazione, tutti proiettati verso un grande obiettivo: incitare i nostri connazionali a questo voto. E’ la ragione che ci spinge a rivolgere ancora una volta un appello caloroso e sincero a tutti coloro che ci seguono e ci guardano con simpatia: si iscrivano nei registri elettorali e sostengano le nostre liste e i nostri candidati”.
VISIONE – “Circa strategie e scenari futuri – continua la nota -, non mancheranno occasioni di dibattito e confronto. Ciò che oggi ci preme è di stimolare gli italiani all’estero ad una vera e propria adunata che ci consegni il frutto della partecipazione compatta al voto. Non è oggi il tempo dei rimpianti, delle polemiche o delle valutazioni su modi e tempi: molteplici saranno le situazioni di calma che consentiranno, a bocce ferme, di produrre parole e idee. Il nostro impegno è unicamente rivolto a sensibilizzare i cittadini sulle nuove modalità di partecipazione e di iscrizione al voto, così come lo specchietto citato nei paragrafi precedenti dimostra. Solo da quello dovremo ripartire, nella consapevolezza che un diritto non sfruttato è un ceffone a chi quel voto l’ha fortemente voluto”.
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