Il calcio, protagonista stasera anche nella giornata finale del Taormina Film Festival dove la semifinale degli Europei, Italia – Germania, sara’ proiettata sul maxi schermo del Teatro Antico, torna come tema della commedia Terza categoria, l’opera prima di Paolo Zucca, con Stefano Accorsi, Geppi Cucciari,ÿMarco Messeri,ÿBenito Urgu e Francesco Pannofino, di cui parla al festival il produttore Amedeo Pagani. ‘La nostra e’ una presa in giro della sacralita’ del calcio, in cui la corruzione di un arbitro e il suo sentirsi perso, diventa la metafora per raccontare l’Italia’. Il film e’ ora in fase di riprese in Sardegna, dov’e’ ambientata la storia, a parte alcune scene che verranno girate allo Stadio Olimpico di Roma. ‘Non sara’ pronto per Venezia, potrebbe esserlo pero’ per il festival di Roma o per Berlino’ dice Pagani, ospite a Taormina per l’incontro dedicato all’amico Theo Angelopoulos, di cui ha prodotto vari film compreso l’ultimo, L’altro mare, rimasto incompiuto per la tragica morte del regista il 24 gennaio scorso. ‘Terza categoria’ sviluppa, in una sceneggiatura che il regista firma con Barbara Alberti, la storia raccontata da Zucca nel suo corto ‘Arbitro’, vincitore del David di Donatello nel 2009, e di oltre 50 premi internazionali.
Pagani talent scout di autori italiani come Marco Bechis, di cui sta per iniziare la produzione del nuovo film, Vincenzo Marra, Luca Miniero e Paolo Genovese, e coproduttore, fra gli altri, di film di Wong Kar Wai, Garrel, Burman, definisce Zucca ‘un grande talento, in grado di raccontare questa insopportabile secolarizzazione del calcio, un tema sempre difficile al cinema. Penso pero’ che visti i fatti recenti, gli italiani siano pronti anche a riderne… non se ne puo’ piu”.
Protagonista della storia e’ un ‘fischietto’ molto quotato, interpretato da Accorsi, che sogna di arbitrare la Champions League. Il suo mondo va a pezzi quando per essersi fatto coinvolgere in una storia di corruzione, viene sbattuto ad arbitrare in terza categoria in Sardegna. Qui si ritrova in mezzo a una faida tra mille interessi in cui una squadra di ‘buoni’ ma poveracci, L’Atletico Bonaccattu, che grazie a un fuoriclasse inizia a scalare la classifica, se la deve vedere con i ‘cattivi’ del Sant’Andria, guidati da un faccendiere senza scrupoli. ‘Accorsi, che si e’ innamorato subito del progetto, era perfetto per questa storia di solitudine di un arbitro – aggiunge Pagani – che a un certo punto non capisce piu’ niente del mondo che lo circonda e della sua vita’.
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