Gianfranco Fini, ex presidente della Camera ed ex leader di An, in una intervista a Repubblica commenta il nuovo atteggiamento “sovranista” di certa politica italiana: “Più che di trumpismo italiano parlerei di trumpismo casereccio. Distinguiamo: il patriottismo è un valore, è identità, storia, memoria. Il nazionalismo è presunzione di superiorità, è un disvalore. Gli americani, i francesi, il senso del patriottismo lo hanno da sempre, gli italiani per ragioni storiche molto meno. L”America first’ di Trump e l”On est chez nous’ della Le Pen, per essere chiari, non mi spaventano. Il problema si pone quando tutto questo viene declinato in chiave italiana”.
Fini commenta la battaglia anti-euro italiana: “Scommettere sulla dissoluzione dell’Europa, pensare a un’autosufficienza economica, per giunta militare, perché di questo parliamo, contrasta con la realtà, è a dir poco velleitario. Per non dire ridicolo”.
Sui “sovranisti” Salvini e Meloni dice: “Vorrei capire cosa vuol dire padrone a casa mia. Se vuol dire uscire dall’euro, mi basta pensare a quanto pagheremmo di interessi sul debito per rispondere: no, grazie. Pensare di fermare la globalizzazione è illusorio, se non delirante”, “non c’è dubbio che Berlusconi sia cosciente di quanto sia pericolosa la deriva. Lo dico senza ironia, quando si tratta di economia e del rischio di perdere quattrini, l’uomo è molto sensibile. E ha fiutato il rischio che incombe. Peccato però che Forza Italia non abbia i numeri per fare da argine. Lo avrebbe fatto forse il Pdl, se fosse rimasto in vita, ma quella è acqua passata”.
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