“Nel ringraziare la segreteria di aver cortesemente e correttamente trasmesso il messaggio dal carcere del Montenegro del collega del Cgie Romagnoli, ritengo che il Segretario Generale del CGIE dovrebbe interessare il Ministero (che peraltro, a detta del Romagnoli, si sta occupando di lui almeno dal lato umanitario) della questione”. Inizia così il messaggio che Nazzareno Mollicone, membro del Consiglio Generale degli italiani all’estero, ha inviato al CGIE, dopo avere letto la lettera che Massimo Romagnoli, ex deputato Fi arrestato in Montenegro e consigliere CGIE, ha inviato ai colleghi del Consiglio.
“Pur essendo inesperto del diritto penale in materia internazionale – continua Mollicone – ritengo che essendo il Romagnoli cittadino italiano gli eventuali reati da lui commessi dovrebbero essere giudicati in Italia, e non – come sembra sia stato richiesto – negli Usa, ed a tal fine dovrebbe essere chiesta al Montenegro l’estradizione anche in considerazione del fatto che nel Montenegro non sarebbero stati commessi reati contro quel Paese. Mi sembra che il codice penale stabilisca che la magistratura possa perseguire i cittadini italiani per i reati da loro commessi all’estero”.
“Penso che su questo aspetto debba essere fatta una verifica dal Ministero – aggiunge il consigliere -, anche su sollecitazione della segreteria generale del Cgie. Questo, ovviamente, senza entrare nel merito delle accuse mosse – conclude – e delle responsabilità personali nel caso di cui trattasi”.
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