Prima Alan Friedman, poi l’ex Ministro del Tesoro americano Timothy Geithner e poi ancora il politologo americano Edward Luttwak hanno parlato della caduta del governo Berlusconi, fatto che avvenne nel novembre 2011, come frutto di un complotto riconducibile all’allora presidente francese Nicolas Sarkozy e alla cancelliera tedesca Angela Merkel, con la complicità di noti esponenti della politica italiana. Ora, se a dire questa cosa fosse stato uno scrittore sconosciuto che cerca un po’ di fama, noi tutti avremmo potuto dire: "E’ un caso letterario". In realtà a dire queste cose sono stati un importante giornalista (Alan Friedman), un ex ministro americano (Geithner) ed un importante politologo, qual è Luttwak. Nessuno dei tre personaggi citati aveva interesse a mentire e a raccontare delle bugie. Nessuno di questi tre personaggi era legato a Berlusconi.
Nel 2011, Geithner era in carica e consigliò al presidente Barack Obama di non intromettersi nelle questioni italiane, cosa che gli avevano chiesto i leader europei, quelli di Germania e Francia in testa. Dunque qualcosa accadde in quel novembre 2011. Un governo eletto democraticamente venne fatto cadere e fu sostituito da un altro governo non eletto e retto da una maggioranza che aveva al suo interno delle forze che non vinsero le elezioni politiche del 2008 e che era costituito da tecnocrati.
Si vuole fare chiarezza su tutto ciò? Noi italiani abbiamo il diritto di sapere le cose.
Ricordo (ad esempio) che con il governo Berlusconi la disoccupazione era all’8%. Oggi, dopo i governi Monti e Letta e con l’attuale governo Renzi, la disoccupazione arriva al 13%. Noi italiani abbiamo il diritto di sapere. Chi sa deve (e sottolineo il verbo "deve" ) parlare.
La democrazia fu stravolta. Guarda caso, dal 2011 ad oggi, l’elezioni sono caratterizzate da un forte astensionismo. Questo avviene perché la gente ritiene che il voto sia di fatto diventato inutile. Alle elezioni si scelgono delle forze politiche per il governo del nostro Paese e ci si ritrova con un governo completamente diverso. Se è necessario, si faccia anche una commissione di inchiesta. Qui c’è in gioco la nostra democrazia.
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