Forse sarà anche vero che sotto alcuni aspetti il Movimento Cinque Stelle di Grillo avrà tradito le promesse di chi lo ha votato, ma è anche vero che l’on. Alessio Tacconi, ex M5S prima passato al Gruppo Misto e ora al Pd, appare agli occhi di chi osserva un politico che ha dato dimostrazione di essere attaccato alla poltrona, come dimostrano i suoi continui cambi di casacca.
Anzichè combattere all’interno di quel movimento che gli ha offerto la possibilità di emergere nel panorama politico nazionale, movimento da cui successivamente si è sentito tradito, ha preferito opportunisticamente cambiare aria e andarsene nel Misto, attribuendo agli altri la responsabilità del suo gesto, gesto che ha ripetuto successivamente cambiando ancora una volta gruppo parlamentare e scegliendo quello dei dem. Ma a chi vuol prendere per i fondelli, on. Tacconi?
Una lettura più realistica dimostra, così come la storia di tanti altri suoi colleghi politici italiani, la innata propensione al cambiamento, a prescindere, per conseguire quello che è forse l’unico obiettivo comune di tutti i politici nostrani, ovvero quello di salvaguardare a vita la poltrona.
Possiamo tuttavia contare sull’apporto del nuovo affiliato al Pd per poter risolvere, in collaborazione con l’on. Laura Garavini, i problemi relativi al mondo dell’emigrazione italiana da cui ha attinto, vale la pena ricordarglielo, i voti per potersi atteggiare a salvatore della Patria.
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