Una doccia fredda. L’ennesima. Che di certo non fa piacere agli italiani residenti nel Centro America e nei Caraibi. La notizia è questa: l’unico consigliere che all’interno del CGIE rappresentava Centro America e Caraibi è stato eliminato. Non ci sarà nessuno, dunque, all’interno del Consiglio Generale degli Italiani all’Estero, a difendere gli interessi delle comunità italiane residenti in quella zona del mondo. I connazionali di Centro America e Caraibi non avranno all’interno del “parlamentino” degli italiani nel mondo alcun portavoce. Sarà come se non esistessero.
La notizia l’ha data Mario Giro in persona, sottosegretario agli Esteri con delega agli italiani nel mondo, durante la prima giornata di lavoro del Comitato di Presidenza del CGIE, riunito alla Farnesina. Il membro del governo ha spiegato come sarà il nuovo Consiglio Generale, che verrà eletto dai Comites.
I componenti eletti passano dagli attuali 65 a 43. E i consiglieri di Nord e Centro America – il 6,98% del totale – vengono drasticamente diminuiti. Negli Usa erano 5 e diventano 2; in Canada erano 5 e ne resta uno soltanto. In Messico (con Caraibi e Centro America) erano 1, uno soltanto, e anche quell’unico consigliere viene soppresso. Dove sia la logica di certe scelte è difficile dirlo. Proveremo a chiederlo al sottosegretario Giro appena possibile, ma fin d’ora c’è da mettersi le mani nei capelli.
A questo punto meglio sarebbe avere il coraggio di chiudere tutto, di eliminare una volta per tutte questo elefante chiamato CGIE e valorizzare in misura maggiore i parlamentari eletti all’estero. Invece no, si tende a campare. E mentre lo si fa, si sceglie di non dare nemmeno uno straccio di rappresentanza a migliaia di connazionali residenti in America Centrale e in tutte le isole caraibiche. Una zona del mondo dove cresce in maniera velocissima la presenza italiana.
Tempi bui per i connazionali residenti in Centro America. Per quelli che vivono in Repubblica Dominicana, in particolare, dove dal primo gennaio di quest’anno non esiste più una ambasciata italiana. E anche il Comites di Santo Domingo è stato cancellato (ora gli italiani della RD dipendono dall’ambasciata d’Italia a Panama e il loro Comites di riferimento è quello di Panama, appunto). Dunque, oltre ad ambasciata e Comites, la Farnesina toglie agli italiani dei Caraibi anche la possibilità di essere rappresentati all’interno del CGIE. La prossima scelta di questo governo, viene da pensare, sarà eliminare dal mappamondo Centro America e Caraibi, connazionali residenti compresi. E allora forse la Farnesina sarà finalmente soddisfatta.
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