Gianfranco Fini, in via D’Amelio, a Palermo, per la commemorazione di Paolo Borsellino, rispondendo a una domanda di un giornalista su come giudica il silenzio di protesta messo in atto dal cosiddetto popolo delle Agende rosse al suo arrivo, ha dichiarato: ‘Ho assoluto rispetto per i giovani delle ‘Agende rosse’ e non sono venuto qui per avere consensi’.
Avvicinato da un giovane delle ‘Agende Rosse’ mentre si trovava tra la folla, il presidente della Camera ha ascoltato il suo interlocutore, Antonio Mancini, 26 anni, di Foggia, che gli diceva di non avere apprezzato l’iniziativa del Capo dello Stato di sollevare un conflitto di attribuzione con la procura di Palermo: ‘Napolitano – ha risposto Fini – e’ il piu’ convinto sostenitore della ricerca della verità’.
Il giovane ha poi detto al presidente della Camera che ‘non tollereremo che possa essere fatta qualcosa ai magistrati di Palermo’. Fini l’ha rassicurato dandogli una pacca sulle spalle e confermandogli il massimo impegno delle istituzioni per la ricerca della verità.
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