Il quotidiano la Repubblica e il settimanale Espresso, in collaborazione con Wikileaks, hanno pubblicato le intercettazioni effettuate dalla Nsa Usa nell’ottobre 2011 sui telefoni di Palazzo Chigi e dell’allora premier Silvio Berlusconi. Secondo le due testate la potente National Security Agency americana spiava Berlusconi, il consigliere personale Valentino Valentini, il consigliere per la sicurezza nazionale, Bruno Archi, il consigliere diplomatico di palazzo Chigi, Marco Carnelos, e il rappresentante permanente dell’Italia alla Nato, Stefano Stefanini.
La Farnesina ha convocato l’Ambasciatore degli Stati Uniti d’America John Phillips per avere chiarimenti circa le indiscrezioni stampa. Forza Italia e Lega fanno quadrato intorno al premier e sottolineano: è la conferma del complotto ai danni del Cavaliere.
La rivelazione, scrive Repubblica, dimostra che "oltre a Germania e Giappone, anche il governo italiano era spiato e riapre il caso del complotto ai danni dell’allora presidente del consiglio che aveva spinto i fedelissimi di Berlusconi a chiedere una commissione d’inchiesta".
Le telefonate di Valentini riassunte da Repubblica rivelano le pressioni subite da Berlusconi dagli alleati europei nei momenti più delicati della crisi dell’autunno 2011 che portò alla sua uscita di scena e al governo tecnico di Mario Monti.
LE INTERCETTAZIONI L’Nsa era a conoscenza dei dettagli di un incontro, il 22 ottobre, con la cancelliera tedesca Angela Merkel e il presidente francese Nicolas Sarkozy: "Sarkozy avrebbe detto a Berlusconi che, mentre le affermazioni di quest’ultimo sulla solidità del sistema bancario italiano, in teoria, potevano anche essere vere, le istituzioni finanziarie italiane potrebbero presto ‘saltare in aria’ come il tappo di una bottiglia di champagne e che ‘le parole non bastano più’ e che Berlusconi ‘ora deve prendere delle decisioni’". Ma non solo "il 24 Valentini ha indicato che il presidente del Consiglio europeo, Herman Van Rompuy, ha sollecitato l’Italia ad adottare misure finalizzate a ridurre l’impressione all’interno dell’Unione Europea che l’Italia sia oppressa da un enorme debito, in un momento in cui sta lottando anche con una bassa produttività e la sua economia sta mostrando poco dinamismo".
Tra le telefonate di Berlusconi intercettate anche una del marzo 2010 al capo del governo israeliano Benyamin Netanyahu. "Le registrazioni sono state condotte da quella che probabilmente è la divisione più sensibile in assoluto della Nsa: lo Special Collection Service (Scs), un’unità speciale che opera sotto copertura diplomatica nelle ambasciate e nei consolati americani in giro per il mondo, per sorvegliare governi amici e nemici, lavorando spesso in collaborazione con la Cia – scrive Repubblica -. Obiettivo dei team Scs è raccogliere intelligence fresca e facilmente ‘deperibile’ sulla leadership del paese in cui si trova l’ambasciata o il consolato in cui sono basati. Questo compito è facilitato dalla presenza e dall’operatività del team nelle ambasciate delle grandi capitali mondiali".
Sulla nuova puntata di Wikileaks, apparsa su Repubblica e L’Espresso, riferira’ comunque giovedì al Copasir il sottosegretario con delega all’Intelligence, Marco Minniti. Non e’ una sorpresa che le potenti antenne della National security agency (l’agenzia ha un bilancio annuale vicino ai dieci miliardi di dollari, quanto una Finanziaria) abbiano intercettato anche i vertici istituzionali italiani. Ma da ambienti d’intelligence si fa notare come gli ultimi file di Wikileaks indichino che l’unica intercettazione di membri del Governo riguardi l’allora premier Silvio Berlusconi, a colloquio con il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu. E non e’ escluso che ad essere tenuto ‘sotto controllo’ fosse quest’ultimo. Naturalmente, occorre vedere se spunteranno altri ‘leaks’. In questi ambiti, ogni sfumatura va tenuta in considerazione.
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