Silvio Berlusconi, nel nuovo libro di Bruno Vespa ‘Donne d’Italia’, in uscita il 5 novembre, illustra un programma politico di sei capitoli, già concordato – a suo dire – con Matteo Salvini e Giorgia Meloni. La flat tax è portata al 22 per cento, mentre sarebbero esenti i redditi fino a 12mila euro. Riduzione della pressione fiscale sotto il 40 per cento, via Irap e imposte di successione. Chiusura di Equitalia. Contante fino a 8000 euro.
Non è finita qui. Il centrodestra vorrebbe introdurre una moneta nazionale aggiuntiva all’euro il cui valore verrebbe determinato dal mercato. Pensione minima a 1000 euro su tredici mensilità, pensione alle mamme. In campo giudiziario, viene riproposta la distinzione delle carriere dei pubblici ministeri rispetto ai giudici, una nuova disciplina delle intercettazioni e della custodia preventiva, non appellabilità delle sentenze di assoluzione. Berlusconi, intervistato da Vespa, si dà due anni di tempo per costituire una "Crociata della Democrazia, una Catena di Sant’Antonio della Libertà associando su piani distinti politici e società civile”.
Un programma ambizione, quello illustrato dal Cavaliere, ma fattibile. "Con i soldi che ha speso Renzi in un anno e mezzo, avrebbe fatto la Flat tax già tre volte" dice Berlusconi. E aggiunge: "La Flat Tax cambia l’Italia. Per la gente potrebbe essere anche l’unico punto del programma, ci voterebbe solo per questo. L’unica strada che ci e’ davvero rimasta per ripartire".
Il leader di Forza Italia auspica che nella Fondazione Einaudi, che sta rilanciando insieme a importanti imprenditori indipendenti, possano convergere "le eccellenze dei diversi campi e i rappresentanti di tutte le associazioni professionali". E a proposito di un eventuale governo, spiega: "Se il governo avesse 18 componenti, 12 potrebbero essere espressi dalla Societa’ Civile e 6 dai partiti della coalizione di centrodestra". Insomma, Silvio auspica il coinvolgimento di "un Draghi, un Marchionne o gente di quel livello". Affiderebbe l’Interno all’ex comandante dei Carabinieri Gallitelli, le Infrastrutture a Mauro Moretti, la Ricerca a Samantha Cristoforetti.
Il Berlusca arriva persino a lanciare un messaggio: io non basto più per far vincere il centrodestra. Già, proprio così. L’ex premier sa che molti degli italiani che non votano perché delusi dalla politica vedono in lui, in Silvio Berlusconi, un politico professionista, ormai. Dunque, “se il candidato alla presidenza del Consiglio non fossi io, che molti di loro percepiscono ormai come un politico professionista, ma una persona che ha dimostrato nella vita di saper fare molto bene e ha saputo conquistarsi la fiducia di un pubblico vasto con la sua attivita’ fuori della politica, molti tornerebbero a votare. A noi basterebbe il venti per cento per superare di gran lunga la sinistra".
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