Una presunta apertura di Berlino sugli eurobond, lanciata dal Wsj nel giorno del decisivo vertice di Bruxelles, ha agitato il governo tedesco. Il ministro delle Finanze tedesco Wolfgang Schaeuble chiarisce: ‘La posizione della Germania non e’ cambiata in nulla. Solo alla fine di un processo che porti ad una stabile ed effettiva unione fiscale si potra’ parlare anche di una gestione comune del debito in Europa. Ma solo allora’, dice smentendo in modo ‘netto’ quanto pubblicato dal giornale.
Nessun cambiamento di rotta, dunque. E non e’ chiaro – a Berlino – come sia stato possibile da parte del Wsj fraintendere le esternazioni di Schaeuble. E’ del tutto ‘illogico e contraddittorio’, spiegano al ministero, sostenere che si possa immaginare l’introduzione dei titoli del debito comune senza un cambiamento dei trattati: ‘I trattati non consentono gli eurobond, e questi non saranno possibili dunque senza una modifica’. Al ministero si ribadisce anche che ‘non c’e’ tempo per poter immaginare nuovi strumenti’ in funzione antispread.
Una fonte governativa ha ribadito stamani, a poche ore dal Consiglio europeo, che per ‘curare’ gli spread esiste gia’ un’ampia scelta di strumenti: ‘Ci sono a disposizione strumenti raffinati come l’Efsf e l’Esm’, e’ stato detto, aggiungendo che dalla prospettiva di Berlino ‘il panico sui tassi in Italia e’ eccessivo’. La stessa fonte ha anche replicato all’ultimatum giunto da Roma su un possibile boicottaggio italiano della Tobin tax su cui Berlino insiste da giorni, avendo fondato su questa opzione l’intesa con l’opposizione politica interna di Frau Merkel. ‘Il gabinetto ha stabilito ieri di andare avanti sulla strada di una tassa sulle transazioni finanziarie e la posizione tedesca non cambia’.
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