Quando sento parlare Beppe Grillo, io ho paura. Quando leggo quello che egli scrive sul suo blog, io ho paura. Nelle sue parole si nota solo una cosa: la rabbia. Questa rabbia non ha dietro nessuna idea. Grillo cavalca le frustrazioni della gente, frustrazioni che sono dovute certamente anche alla cattiva politica. Però, alla gente il comico genovese non dà delle risposte.
Grillo denuncia le disfunzioni del sistema ma non propone delle soluzioni. Egli è contro la TAV (ferrovia ad alta velocità) Lione-Torino e le altre infrastrutture. Però, cos’ha proposto Grillo di alternativo? La risposta è ovvia: nulla! Inoltre, prima dice di volere che l’Italia esca dall’euro e poi parla di semplice discussione dei parametri europei. Quello che fa paura di Grillo è il linguaggio.
Io ho le mie idee. Si sa, sono un sostenitore di Berlusconi. Non ho mai dissimulato le mie idee ma (anzi) le ho sempre esposte e talvolta ho fatto ciò con veemenza, sia a voce e sia sul mio blog "The Candelabra of Italy". Però non mi sarei mai permesso di apostrofare i miei avversari con termini come "ebetino" (riferito a Matteo Renzi) ed altri epiteti poco carini. Non mi sarei mai permesso di dire che gli avversari non debbono essere combattuti ma eliminati. Non mi sarei mai permesso di fare sul mio blog delle parodie su un fatto triste come la Shoah. Grillo ha fatto tutto ciò.
In poche parole, Grillo ragiona in questo modo: "Chi è con me è puro e santo e chi è contro di me è un corrotto, un nemico pubblico da eliminare". La gente, che è molto frustrata dalla situazione non bella, segue Grillo perché parla alla sua pancia, senza parlare alla sua testa. Però, chi segue Grillo non si rende conto di quello che realmente egli vuole fare, ovverp creare un clima di tensione contro la politica, senza proporre nulla di realmente alternativo. Questo è pericoloso.
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