Doveva ‘imparare’ il mestiere di prostituta, a 13 anni: cosi’ la sorella maggiorenne ed un’amica le facevano da insegnati e maitresse, nell’area di un distributore di benzina a Verona. La fortuna della ragazzina romena e’ stata che di li’ passasse un’agente donna della polizia municipale, che si e’ insospettita vedendo l’adolescente in un’area nota per l’adescamento. I vigili urbani hanno organizzato un appostamento, e dopo aver visto gli automobilisti che si fermavano a contrattare le prestazioni con la prostituta-bambina sono intervenuti.
In manette sono finite la sorella 18enne della minore ed un altra romena di 23 anni, che a loro volta si vendevano sulla strada. La ragazzina, i cui genitori sono noti alle forze dell’ordine per l’attivita’ di accattonaggio, e’ stata affidata ad una psicologa e ad una mediatrice culturale inviate dell’Unita’ di crisi e valutazione della Regione Veneto. Poi e’ stata portata in una struttura protetta, a Padova, da dove pero’ e’ subito fuggita. I responsabili della comunita’ hanno presentato la denuncia di scomparsa.
L’operazione era iniziata in modo del tutto casuale, grazie allo spirito d’osservazione della vigilessa veronese. Ma la polizia municipale scaligera ritiene quasi impossibile che nessuno si fosse accorto prima della presenza della 13enne nell’area di servizio nota per la frequentazione delle lucciole. Segnalazioni tuttavia non erano mai arrivate. Su indicazione della collega, i vigili si sono cosi’ appostati nei pressi della pompa di benzina ed hanno capito subito la situazione: con riprese video e’ stato documentato che la ragazzina era sempre scortata dalle due piu’ grandi, ed adescava come loro i clienti in via Palladio, vicino allo stadio Bentegodi. Quando un uomo alla fine l’ha fatta salire in auto, dopo aver contratto a lungo la prestazione, gli agenti l’hanno seguito lungo una stradina sterrata, fino ad una misera baracca che veniva utilizzata dalle lucciole romene. Le dichiarazioni dell’individuo hanno confermato le responsabilita’ delle due connazionali dell’adolescente, che avevano avuto un ruolo determinante nell’accordo sul prezzo della prestazione.
Una storia di degrado umano e squallore non molto diversa da quella scoperta a Taranto, dove una romena 18 enne costretta a prostituirsi e’ stata liberata dai carabinieri. Era tenuta segregata in un casolare diroccato, percossa, violentata piu’ volte al giorno e costretta a vendersi sulle strade alla periferia di Taranto. Il suo presunto aguzzino, un 30enne romeno senza fissa dimora e pluripregiudicato, e’ finito in manette con le accuse di sequestro di persona, riduzione in schiavitu’, violenza sessuale e sfruttamento della prostituzione.
Discussione su questo articolo