Aumentano in Italia i ‘figli della provetta’. Solo nel 2010, i bambini nati grazie alle tecniche di procreazione medicalmente assistita (pma) sono stati infatti 12.506, contro i 10.819 dell’anno precedente. E se sempre piu’ coppie riescono a coronare il sogno di diventare genitori grazie a queste tecniche, le neo-mamme sono pero’ sempre piu’ ‘age’: l’eta’ media ha raggiunto i 36,3 anni, sopra la media europea.
Questi i dati aggiornati che arrivano dalla Relazione 2012 del ministero della Salute sullo stato di attuazione della legge sulla procreazione medicalmente assistita, relativa alle attività del 2010, presentata al Parlamento.
In Italia si calcola che siano nati grazie alle tecniche di pma, dal 1980, dai 100 ai 150 mila bambini, me nel mondo, al 2012, i bambini nati dalla provetta hanno toccato i 5 milioni.
Un traguardo che gli esperti definiscono ‘storico’ e che e’ stato raggiunto a 34 anni di distanza dalla nascita della prima bimba in provetta, la britannica Louise Brown.
– AUMENTANO COPPIE TRATTATE E NUMERO GRAVIDANZE: Le coppie trattate, considerando tutte le tecniche di Pma, passano da 63.840 nel 2009 a 69.797 nel 2010. Per le tecniche di II e III livello, le piu’ complesse, i cicli iniziati nel 2010 hanno mostrato un ulteriore incremento del 9,9% rispetto al 2009 (52.676 cicli iniziati nel 2010 contro 47.929 cicli iniziati nel 2009). Le gravidanze ottenute con tutte le tecniche di pma passano da 14.033 nel 2009 a 15.274 nel 2010, ed i nati vivi salgono da 10.819 a 12.506 nel 2010. Quanto ai centri di Pma presenti in Italia, sul totale dei 357 centri, il 43,4% (155) sono i pubblici o privati convenzionati che offrono servizi a carico del SSN. I restanti 202 centri (56,6%) sono privati.
– MAMME SEMPRE PIU’ ANZIANE: E’ in aumento l’età media delle donne che si sottopongono a questo tipo di trattamenti, un fattore, si rileva nella Relazione, che ‘incide negativamente sui risultati delle tecniche stesse. Nonostante ció, continua a migliorare l’efficacia delle procedure di procreazione assistita, come mostrato da tutti gli indicatori, dal numero dei nati vivi a quello delle gravidanze’. L’età media delle pazienti passa, dunque, a 36,3 anni nel 2010, al di sopra del corrispettivo dato europeo che, per il 2007, si attestava ad un valore di età media di 34,4 anni.
– MENO PARTI TRIGEMINI: I parti gemellari nel 2010 rimangono costanti, mentre si registra una riduzione dei parti trigemini: dal 2,7% del 2008 al 2,4% del 2009, all’1,9% nel 2010. L’applicazione della sentenza 151/2009 della Corte Costituzionale (che ha abolito il limite che stabiliva a tre il numero di embrioni producibili), si rileva nella Relazione, ‘ha determinato da una parte la riduzione della percentuale di gravidanze trigemine e dall’altra una contrazione dell’applicazione del congelamento degli ovociti ed un aumento nel numero di embrioni congelati’.
– MOBILITA’ TRA REGIONI: Esiste un fenomeno di mobilita’ tra le regioni, anche in base alle dimensioni dei centri. Tale ‘migrazione interregionale – rileva il ministro Renato Balduzzi nella prefazione alla Relazione – costituisce sicuramente un elemento utile a valutare la qualità dell’offerta, in relazione alla diversa accessibilità ai servizi pubblici, ma anche ad altri fattori quali la diversa rimborsabilità che esiste nelle regioni, ai limiti posti all’applicazione delle tecniche siano essi correlati all’età della donna o al numero dei cicli offerti a carico del SSN, presenti solo in alcune regioni’.
– BALDUZZI, PIU’ PREVENZIONE: Nella prefazione, il ministro fa anche riferimento alle attività di prevenzione delle cause di infertilità, auspicando che ‘le attività intraprese di comunicazione e di ricerca possano contribuire a modificare gli stili di vita e condurre alla diagnosi ed agli eventuali trattamenti in tempi opportuni, al fine di accrescere le possibilità di risultati positivi’.
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