Oggi potrebbe essere una nuova giornata cruciale per lo scontro fra il governo argentino e gli "hedge fund" sul pagamento dei "tango bond" non ristrutturati: Thomas Griesa, il giudice di New York che segue il caso, ha convocato per le 14.30 (le 20.30 in Italia) una riunione fra le parti, nella quale potrebbe dichiarare Buenos Aires in oltraggio alla corte.
Oggi stesso, infatti, e’ previsto che il Parlamento argentino approvi in via definitiva un disegno di legge presentato dalla presidente Cristina Fernandez de Kirchner che modifica i termini dei pagamenti per coloro che hanno accettato gli swap del 2005 e 2010, spostandoli da New York a Buenos Aires o Parigi, per bypassare un’ordinanza di Griesa che ha congelato nel giugno scorso un deposito effettuato presso la Bank of New York Mellon (Bony), lasciando il paese sudamericano in una posizione di default parziale sul suo debito estero.
Secondo fonti vicine al caso, citate dal quotidiano conservatore La Nacion, anche se Griesa non dichiara l’Argentina in oltraggio alla corte per questa iniziativa legislativa, "sicuramente indichera’ che prevedere il pagamento a Buenos Aires o in Francia e’ illegale, e dunque i terzi devono evitare di partecipare nella manovra" del governo di Kirchner. Da parte sua Lucas Piaggio, accademico ed esperto giurista, ha detto che ha "dubbi sulla possibilita’ che Griesa dichiari l’oltraggio un giorno dopo il varo, nell’Assemblea dell’Onu, di un progetto per regolamentare le ristrutturazioni dei debiti sovrani", presentato dall’Argentina stessa.
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