Nell’Argentina della dittatura, tra il 1976 e il 1982, ‘si torturava per il piacere di torturare’. E’ quanto e’ emerso in un processo giudiziario sui ‘desaparecidos’, nel quale ancora una volta viene alla luce le responsabilita’ dei militari. In quest’occasione, nel mirino dei giudici ci sono i piloti dei ‘voli della morte’ sul Rio de la Plata. Quello in corso in un tribunale a Buenos Aires e’ il piu’ grande processo pubblico della storia del Paese: gli imputati sono 68, accusati di 789 omicidi commessi nella famigerata Esma, la scuola di Buenos Aires che era in mano alla marina militare. I testimoni sono d’altra parte almeno 900.
Nelle dichiarazioni ascoltate finora, la tortura e l’orrore emergono dappertutto: per esempio, nei racconti fatti dei piloti che gettavano sulle acque del Rio de la Plata i ‘desaparecidos’ e che si sono poi vantati, nel corso degli anni, di tale ‘missione’. ‘Dopo Norimberga non credo che ci sia stato un processo di tale spessore per reati di lesa umanità’, ha sottolineato l’ex giudice spagnolo Baltazar Garzon, presente in una delle udienze.
In effetti, mentre i 68 imputati sono obbligati ad ascoltare le accuse contro di loro lette dai giudici, i media gia’ anticipano quanto verra’ alla luce quando, nei prossimi due anni, verranno ascoltati i testimoni. Questi punteranno tra l’altro proprio sul ruolo avuto dai piloti. Anche se ora lo negano, alcuni di loro a suo tempo si sono vantati di quanto fecero negli anni della ‘lotta ai sovversivi’.’Ce li portavano nudi e bendati con un autobus.
Iniettavamo loro pentothal e poi li buttavamo sul fiume. Mentre cadevano dall’aereo sembravano delle formichine’, ha detto uno dei piloti. ‘Erano terroristi di sinistra, non meritavano altro’, ha aggiunto un altro. Un ex imprenditore, accusato di aver frequentato l’Esma, ha invece assicurato: ‘Quello era l’unico posto dove si torturava per il piacere di torturare’. D’altra parte, secondo le accuse lette dai giudici, non sono nemmeno mancate le violenze sessuali, la riduzione ‘in schiavitu’ di ‘desaparecidos’ o ragazzi torturati davanti ai genitori: come nel caso di Sandra Zuccarino, 17 anni, quando venne arrestata la madre e portata all’Esma, dove si trovava il marito, perche’ confessasse dove si trovava un’altra figlia, sfuggita alla cattura dei commandos.
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